Caso Suarez, Cherubini: "Contatti tenuti da Paratici. Luis ci mandò un messaggio"
Emergono nuovi dettagli in merito all'inchiesta sull'esame sostenuto da Luis Suarez presso l'Università per stranieri di Perugia, requisito chiave per poter essere tesserato dalla Juventus. L'affare non venne concluso dal club bianconero e l'attaccante uruguaiano si trasferì all'Atletico Madrid, tuttavia i dubbi sull'accaduto restano tanti. Il Corriere dell'Umbria ha pubblicato le dichiarazioni del dirigente juventino Federico Cherubini.
PARATICI - "I contatti con l’avvocato Chiappero li ha tenuti Paratici, che è il dirigente apicale. Uno o due giorni dopo l’esame Paratici ricevette un messaggio da parte dell’avvocato di Suarez o da Suarez stesso, con il quale si voleva ringraziare l’ateneo per la disponibilità dimostrata nel corso dell’esame. Non avendo io alcun contatto con l’Università per Stranieri e volendo trasferire questo ringraziamento, ho chiamato Oliviero e gli ho passato al telefono Paratici, il quale gli ha brevemente riferito il messaggio di ringraziamento di Suarez".
CHIAMATA TRA OLIVIERO E L'EX DG DELL'UNIVERSITA' - "Ti ho chiamato per questo. Riceverete una lettera sia dalla Juve che da Suarez, perché ieri sera ha mandato un messaggio alla Juve, dicendo che la professionalità che lui ha trovato nella nostra università, in tanti anni di Barcellona e di Liverpool, ha detto non gli era mai successo. Comunque vi manderà una lettera".
RUOLO - "Il mio ruolo è stato di connessione con la realtà di Perugia, data la mia provenienza geografica, infatti sono di Foligno. La trattativa col calciatore era eseguita in prima persona da Fabio Paratici. I primi di settembre verificammo che il calciatore non aveva il passaporto italiano ed era necessario acquisire la certificazione della lingua italiana. Lo staff di Suarez, che aveva acquisito informazioni presso il consolato di Barcellona, ci informò che la certificazione si poteva conseguire presso l’Università di Siena o di Perugia. Nel corso di una riunione, mi pare in data 7 settembre 2020, il segretario generale Maurizio Lombardo mi chiese se conoscevo Maurizio Oliviero, rettore dell’Università statale di Perugia. Risposi che lo conoscevo e avevo il contatto telefonico. Lo chiamai e nel corso della telefonata esposi la nostra problematica ed Oliviero mi rispose, precisandomi che la competenza del rilascio del certificato era della Stranieri. Quindi mi diede il contatto di Olivieri. Successivamente il 10-11 settembre, ho ricevuto una telefonata da Oliviero perché la vicenda dell’esame era diventata di dominio pubblico. In particolare Oliviero mi chiede se la Juve avrebbe preso una posizione ufficiale sulla cosa, facendo ad esempio un comunicato stampa. Io feci presente che non avremmo fatto nulla come società perché la decisione di svolgere l’esame o meno era personale del calciatore, che peraltro non era nostro tesserato".
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