Caso plusvalenze, la posizione della Juve: "Rispettate le leggi. Ci difenderemo"

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli / Stefano Guidi/GettyImages
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È arrivata la risposta della Juventus alla notizia riguardante la chiusura da parte della Procura di Torino delle indagini sul caso plusvalenze. L'inchiesta ha coinvolto diversi membri del consiglio di amministrazione del club bianconero, accusati di aver volontariamente gonfiato i valori di alcuni giocatori (soprattutto giovani) utilizzandoli come merce di scambio per nascondere alcuni buchi nel bilancio societario.

A tal proposito la Juventus ha rilasciato un comunicato sul proprio sito in cui prende posizione rivendicando la legalità del suo operato. Di seguito la nota integrale del club bianconero:

Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini, Pavel Nedved
Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli, Federico Cherubini, Pavel Nedved / Jonathan Moscrop/GettyImages

Torino, 25 ottobre 2022 – Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica di aver ricevuto nella serata di ieri, lunedì 24 ottobre, la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari e un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, con riferimento alla contestazione di taluni reati nei confronti della Società ai sensi del D. Lgs. 231/2001, nonché di alcuni suoi esponenti attuali e passati. L’avvio delle indagini era stato oggetto di comunicazione al mercato mediante comunicato stampa del 27 novembre 2021. Juventus rimane convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società con l’ausilio dei propri consulenti e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti dalla Società, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry. Le ipotesi accusatorie prospettate dalla Procura della Repubblica, in parte modificatesi rispetto alle originarie prospettazioni, fanno riferimento a presunti reati di falso nelle comunicazioni sociali, false comunicazioni rivolte al mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob, nel caso di specie) e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. Sulla base delle sommarie informazioni a disposizione allo stato, i fatti oggetto del provvedimento attengono ai bilanci al 30/6/2019, 30/6/2020 e 30/6/2021 e sono relativi ad operazioni impropriamente dette di “scambio” di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e ad accordi di riduzione ed integrazione dei compensi di personale tesserato conclusi negli esercizi 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022. La Società e i propri esponenti destinatari dell’avviso potranno, entro venti giorni, prendere visione ed estrarre copia degli atti di indagine ex art. 415-bis c.p.p. ai fini dell’esercizio dei propri diritti di difesa.


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