Caso plusvalenze: torna in voga l'algoritmo per calcolare il valore dei calciatori

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli / Jonathan Moscrop/GettyImages
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È possibile calcolare scientificamente il valore del cartellino di un giocatore?

Non siamo i primi a esserci posti questa domanda. Che il mondo del calcio fosse pieno di ombre, era già cosa nota, ma l'esplosione del caso plusvalenze che sta colpendo la Juventus porta nuovamente a chiederci se le istituzioni del pallone non debbano trovare delle soluzioni per regolamentare i trasferimenti.

Secondo gli inquirenti, i bianconeri si accordavano con altri club europei per scambiarsi giocatori dal prezzo palesemente gonfiato. Per esempio, giovani della primavera con nessuna presenza tra i professionisti all'attivo venivano ceduti per cifre di 5/6 milioni di euro, in cambio di coetanei (sovra)valutati allo stesso modo. Così, entrambe le società potevano migliorare - almeno sulla carta - la propria situazione finanziaria.

Juventus v Torino FC - Serie A
Paratici, Nedved e Agnelli / Chris Ricco/GettyImages

Torna allora attuale una proposta avanzata dalla FIFA nel lontano 2018, riguardante la messa a punto di un algoritmo capace di stabilire in maniera incontrovertibile l'effettivo valore di un giocatore.

L'idea era stata concepita da una speciale task force incaricata dalla massima istituzione calcistica mondiale di trovare delle soluzioni per regolamentare il calciomercato. Secondo questi esperti, i sono tre i principali problemi:

  1. L’abuso dei trasferimenti dei giovani giocatori;
  2. Lo sfruttamento dei trasferimenti dei cartellini dei calciatori per fini finanziari;
  3. La tendenza verso un calciomercato sempre più speculativo, con particolare attenzione al ruolo degli agenti e alle loro commissioni
Gianni Infantino
Gianni Infantino / Amir Levy/GettyImages

Per risolverli, si era pensato di introdurre un tetto massimo per i giocatori da cedere in prestito e di ridurre (se non rimuovere) le commissioni da devolvere ai procuratori. Riguardo al secondo punto, la soluzione più valida riguardava l'adozione di un sistema matematico che impedisse ai club di falsificare i prezzi dei cartellini.

Ma come funziona l'algoritmo? A spiegarlo è il CIES (Centro Internazionale per gli studi sullo sport), al quale la task force ha chiesto una consulenza. Esso prevede 31 variabili divise in cinque “macro aree” di studio: la durata del contratto, l’anno di trasferimento, l’eventuale cessione in prestito del giocatore, lo status economico dei possibili acquirenti e il valore stimato del giocatore realizzato attraverso numerosi parametri, come le prestazioni sul campo.

Secondo il CIES, nel 2018 l'algoritmo ha predetto con un margine d'errore statisticamente irrilevante più del 75% dei prezzi di trasferimento dei giocatori appartenenti ai top 5 campionati europei.

Ci sono però delle perplessità circa questo modello matematico. Prima di tutto, l'algoritmo non tiene in conto che il calciomercato è inevitabilmente influenzato dalla legge domanda-offerta. Per esempio, la Fiorentina ha fretta di cedere Dusan Vlahovic perché, nonostante il suo contratto scada nel 2023, il serbo ha già annunciato di non voler rinnovare. Pertanto, il bomber viola partirà per una cifra nettamente inferiore rispetto al suo effettivo valore e questo il sistema non lo calcola.

Infine, i report pubblicati periodicamente dal CIES non sono soddisfacenti. Nell'ultima tabella pubblicata durante lo scorso campionato, secondo l'algoritmo Rodrigo Bentancur varrebbe più di Sergej Milinkovic Savic. Diciamocela tutta, non è proprio così.

Nonostante le numerose correzioni di cui avrebbe bisogno, l'algoritmo è comunque un primo tentativo adottato dalla FIFA per cambiare un calcio che si allontana sempre più dallo sport giocato per diventare una mera questione di finanza.


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