Caso plusvalenze: da Rovella a Osimhen, le accuse dei procuratori federali

Nicolò Rovella
Nicolò Rovella / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Si conclude così la lunga relazione dei procuratori federali sull'ennesimo caso plusvalenze: "Gli acquisti e le cessioni riconducibili a tali operazioni in quasi tutti i casi sono stati effettuati a valori non congrui".

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport se 11 delle 62 operazioni vengono "scagionate" (in particolare quelle di Arthur, Cancelo, Danilo e Pjanic), sulle altre invece vengono confermate le distanze tra valutazione oggettiva e iscrizione al bilancio.

In particolare vengono citati i casi da Rovella a Portanova, da Audero a Osimhen, ma nella relazione viene specificato un altro passo: "In alcuni casi tali benefici hanno anche consentito di ottenere la licenza nazionale in assenza di requisiti normativi", un particolare che moltiplicherebbe i rischi per alcuni club.

Victor James Osimhen
Victor Osimhen / Giuseppe Bellini/GettyImages

Vengono citati in questo caso Pisa, Parma e Pescara: nell'analisi viene sottolineata anche l'assenza dei requisiti normativi per l'iscrizione al campionato 2020-2021. Una violazione che, se funzionale all'iscrizione, diventerebbe molto più grave.

Nella relazione emerge un altro dato: "Non si esclude che vi siano anche altre operazioni dello stesso tipo che coinvolgono le stesse società ovvero altri club". Il riferimento è anche all'operazione "Prisma", condotta dalla procura di Torino che vede per ora indagati sei dirigenti della Juventus. Non solo: la procura di Milano sta approfondendo il caso dell'Inter. Quel che è certo è che le "plusvalenze facili" sono sempre più finite nella lente d'ingrandimento.


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