Caso Juventus, fatture inesistenti: cifre shock per gli agenti
Emergono ulteriori dettagli in merito all'inchiesta sulle plusvalenze fittizie della Juventus nel corso degli ultimi anni, oltre alla manovra stipendi durante il periodo della pandemia Covid. Dalle intercettazioni in possesso della Procura di Torino si evince che, dal 2018 al 2021, sono state emesse 22 fatture "inesistenti" per un valore fittizio di quasi due milioni di euro. Ad ammettere la pratica dei mandati artificiali è stato Federico Cherubini davanti ai magistrati: "Sì, sono a conoscenza di questa pratica". Nell'occhio del ciclone sono finiti anche numerosi procuratori sportivi che avrebbero generato introiti per 8 milioni di euro senza aver contribuito ad alcuna operazione di mercato. È il caso di Davide Lippi, il quale per due anni ha tentato di recuperare un pagamento pendente di 450mila euro dalla Juve.
Come riportato dal Corriere della Sera, ecco una telefonata tra l'agente e il direttore sportivo bianconero: "Tu lo sai che cosa c’ho pendente ancora in ballo? C’ho 450mila per aria di due anni fa! Devo sistemare quelli e Giorgio (Chiellini, ndr) lo sa. Sono due anni che sto aspettando di mettere a posto i soldi vecchi… cioè l’operazione di due anni fa di Spinazzola". "Ma lo mettono sul giornale e lo sputtanano, cioè noi siamo tutto quotato, siamo trasparenti su tutto. Famme ragionà a me, trovo io una soluzione". Il debito è maturato nel 2019 a seguito del trasferimento di Leonardo Spinazzola alla Roma e di Luca Pellegrini in bianconero. Tuttavia, come sostenuto anche dall'ex presidente Andrea Agnelli, non c'è traccia di azioni di Lippi poiché la trattativa fu condotta dall'agenza di Gabriele Giuffrida.
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