Carrera racconta l'addio di Conte alla Juve e commenta un suo possibile ritorno

Massimo Carrera
Massimo Carrera / Valerio Pennicino/GettyImages
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Alla vigilia della sfida contro il Torino, Tuttosport intervista chi il derby l'ha sentito particolarmente. Da giocatore, tra il 1991 e il 1996, e con la sua breve parentesi da allenatore nel 2012, Massimo Carrera ha infatti legato indissolubilmente il proprio nome alla Juventus e sul quotidiano piemontese non ha parlato solo dello stato di forma dei bianconeri, ma anche del suo rapporto con Antonio Conte.

Sul derby:
"Fu una gioia immensa per i tifosi. Da parte nostra sapevamo che non dovevamo fermarci. Non è questione di non avere rispetto per gli avversari. Anche vincendo 4 o 5 a zero, devi insistere. Il granata più fastidioso? Penso Casagrande, quando c’era anche Scifo. E poi comunque tutta la vecchia guardia: Cravero, Benedetti, Annoni... Uno juventino da derby? Penso Conte. Ma penso anche al sottoscritto! Eravamo tifosi della Juventus da sempre, oltre che giocatori, e per un tifoso il derby conta. Trapattoni, Lippi, Conte: chi da derby? Tutti e tre. In maniera diversa, tutti e tre. Anche se per quel che mi riguarda ho vissuto di più Conte perché ero nello staff e so come la preparava. Penso che Antonio, per come l’ho vissuto io, era quello che pretendeva di più. Ovviamente lui era solito preparare tutte le partite nei minimi dettagli, ma nel derby giocava ancor di più sulle motivazioni. Faceva dei discorsi prepartita che permettevano di alzare ulteriormente l’asticella".

Sull'addio di Conte: "Era luglio. Avevamo appena iniziato il pre-ritiro, eravamo ancora lì a Torino. Andavamo in centro. Ha comunicato la sua scelta a noi dello staff. È stato un colpo, ci ha preso di sorpresa. Non pensavamo veramente che lui facesse qualcosa del genere. Sicuramente è stato difficile andare via dalla Juventus, perché in quel momento eravamo una squadra che poteva vincere ancora. Comunque abbiamo poi fatto una bella esperienza in Nazionale: abbiamo ricreato lo stesso gruppo, la stessa famiglia ottenendo ottimi risultati. Abbiamo fatto ri-innamorare i tifosi della Nazionale".

Sul possibile ritorno di Conte in Italia: "Io lo vedo bene ovunque. Antonio è uno dei migliori in circolazione e può fare bene da per tutto. Chiunque lo prenda, fa la miglior scelta possibile. E comunque, Italia o estero, io sono contento se lui è sereno: gli voglio bene come a un fratello. Alla Juve? Eh, non so, dovete chiederlo a lui...".

Su Allegri: "Un giudizio positivo. Sa come tirare fuori la Juve dalle sabbie mobili. Lui ci vive dentro, solo lui conosce le problematiche dello spogliatoio. Adesso Allegri è la persona giusta".

Sullo stato di forma della Juve: "La Juve vista a Nantes dà fiducia. Anche se il Torino può metterla in difficoltà. Fa un po’ il gioco dell’Atalanta: Juric è stato assistente di Gasperini, punta sulla pressione uomo contro uomo. Ma la Juve ha le potenzialità per vincere questo derby. In Europa League? Ha giocatori di qualità, può puntare a fare bene e arrivare in fondo. Anche se ci sono molte altre squadre di livello. In Europa, però, vale sempre il principio per cui serve innanzitutto la fortuna di arrivare nei momenti che contano senza infortuni e con i giocatori a posto, senza espulsi. Serve la possibilità di scegliere l’11 migliore".