Carrera: "La colpa non è solo di Allegri. Futuro? Per la Juve sono disposto a tutto"

Massimo Carrera
Massimo Carrera / Valerio Pennicino/GettyImages
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Massimo Carrera, ex tecnico dello Spartak Mosca e vice di Antonio Conte alla Juventus, ha espresso le proprie considerazioni sull'attuale momento dei bianconeri. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni del Corriere di Torino.

JUVENTUS - "Bisogna raddrizzare la rotta e basta. Anzi, bisognerebbe raddrizzare la Juve. Ritrovare lo spirito di squadra, la fiducia perduta. Giocare ogni partita come se fosse una finale. Deve ritrovare autostima, le certezze perdute, la voglia di fare gruppo. Allegri può restituire convinzione e consapevolezza alla squadra. Futuro alla Juve? No, nessun contatto. Mi fa piacere che i tifosi si ricordino di me, significa che ho fatto qualcosa di buono sia da giocatore che da allenatore, quando ero in panchina con Conte. Per la Juve sono disposto a fare qualsiasi sacrificio".

GIOCO - "Gli infortuni di Chiesa, Pogba e Di Maria hanno influito molto. Recuperarli è fondamentale, anche se inizialmente Chiesa e Pogba non potranno sicuramente essere al cento per cento. Allegri in estate aveva in mente di lavorare con un’altra squadra. Nessuno conosce i difetti e i problemi dei bianconeri meglio di lui. La perdita di Chiellini, dopo gli addii di Buffon e Barzagli, pesa molto. Sono rimasti pochi leader, ma Bonucci può sicuramente spiegare al gruppo quanto è importante la maglia juventina. Ora il peso è sulle spalle di Leo".

ESONERO DI ALLEGRI - "Penso che le colpe vadano divise in parti uguali tra società, allenatore e squadra. L’ad Arrivabene ha detto che la Juve vuole seguire un progetto tecnico quadriennale, volto a riportare la squadra in alto. Quanto alla sua battuta in merito ai costi di un eventuale cambio in panchina, la società deve valutare bene anche queste cose: stiamo parlando di cifre molto importanti che incidono sul bilancio".

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Jonathan Moscrop/GettyImages

DI MARIA - "Mi ha deluso soprattutto il suo gesto a Monza. Da un campione del genere non ti aspetti una reazione del genere, dovrebbe essere in grado di gestire certe emozioni. Detto questo, il giocatore non si discute".

MILIK - "No, perché è un attaccante che ha sempre segnato. Ha forza, fisicità e tecnica. È in forma, va sfruttato. Ma non mi sorprende nemmeno il lieve calo di Vlahovic, che in Nazionale ha comunque dimostrato di sapere giocare bene e fare gol. È normale per un attaccante attraversare un momento di difficoltà, specie se la squadra non riesce a metterlo nelle condizioni ideali".

STADIO VUOTO - "La Juve ha bisogno dei suoi tifosi, soprattutto in un momento duro come questo. Il pubblico è un’arma in più. Poi, certo, è giusto aspettarsi risposte e risultati diversi da una squadra chiamata a dare tutto fino a sputare sangue".