Caos Juve, i possibili spunti per ripartire dopo la tempesta

Il Logo della Juventus
Il Logo della Juventus / Jonathan Moscrop/GettyImages
facebooktwitterreddit

Si sa: la notizia delle dimissioni del consiglio d'amministrazione della Juventus è stata come un terremoto all'interno del nostro calcio. La causa scatenante è stata senza dubbio l'indagine relativa alle plusvalenza fittizie (oggetto dell'inchiesta Prisma), con l'intero board dirigenziale che è stato in qualche modo costretto a rimettere il mandato.

Un ciclone si è appena abbattuto sulla Continassa, dunque, ma nonostante questo ci sono alcuni spunti per provare a ripartire: il primo, quello più ovvio, è il campo. La Juventus si è rimessa in carreggiata dopo un avvio di campionato alquanto complicato e dopo l'eliminazione dalla Champions League, che è costata al club un piccolo tesoretto di 30 milioni. Le ultime prestazioni del gruppo allenato da Massimiliano Allegri hanno fatto capire che il peggio è passato (almeno sul lato sportivo) e adesso questa compattezza non va perduta, specialmente dopo una crisi dirigenziale che - ora - attanaglia l'universo bianconero. Vincere per ripartire, per non perdere l'entusiasmo ma soprattutto per reagire in perfetto stile Juve, con il motto sempre fiero del "vincere non è importante, è l'unica cosa che conta".

Arkadiusz Milik, Adrien Rabiot, Federico Chiesa, Angel Di Maria, Nicolo Fagioli
Arkadiusz Milik, Adrien Rabiot, Federico Chiesa, Angel Di Maria, Nicolo Fagioli / Jonathan Moscrop/GettyImages

Il secondo spunto può essere offerto dalla proprietà: la Juventus è gestita da EXOR, che adesso vede nel provvisorio board dirigenziale due figure di fiducia quali Maurizio Scanavino e Gianluca Ferrero. Due mosse compiute da John Elkann, sempre per mostrare vicinanza al gruppo momentaneamente colpito da una crisi senza precedenti, o meglio paragonabile solo a quella del 2006 quando la Juve venne retrocessa in Serie B in seguito allo scandalo Calciopoli. Una mossa quella di Elkann - come sottolineato in precedenza - adotttata per far sentire la presenza della famiglia, e anche per provare a ricostruire un futuro dal punto di vista gestionale stabile che al momento sembrerebbe utopico.

Il terzo? Quella del ritorno delle bandiere nel club: Giorgio Chiellini, dopo un anno in MLS, appenderà gli scarpini al chiodo. Il futuro? Un ruolo nella dirigenza bianconera. Ancora ovviamente non è stata specificata l'ipotetica mansione del difensore italiano, ma sicuramente il suo riapprodo a Torino non vedrebbe visto di malocchio dai tifosi specialmente dopo anni e anni di successi conseguiti sul campo. E ovviamente non può mancare il rumour più importante: quello del possibile ritorno di Del Piero. L'ex calciatore e storico capitano della Juve ha lasciato aperta una porticina: "Non so quale sia il piano, nessuno mi ha chiamato, ma conosco molto bene la società. Ho ancora una casa a Torino...". Una casa che potrebbe riavere il suo "padrone", riempiendo nuovamente di gioia i tifosi più accaniti.

Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero / Juventus FC/GettyImages

E infine il quarto spunto: quello della penalizzazione come sanzione estrema con cui fare i conti, senza spingersi oltre. La Juventus rischierebbe in linea teorica (basandosi sull'articolo 31 del codice di giustizia sportiva) lo scenario del 2006, ma al momento quest'ipotesi sembra ben lontana dal verificarsi, richiedendo come presupposto che l'eventuale illecito abbia addirittura permesso al club di iscriversi al campionato.

Quattro spunti per rimettersi in carreggiata: dal rettangolo di gioco alla proprietà, per passare dai simboli del club tanto amati dai tifosi e da sanzioni che non comprometteranno il futuro sportivo del club. Un caos - al momento - calmo investe la Juve, nella speranza che - con la ripresa del campionato - possa trasformarsi in una totale tranquillità. Magari ripartendo proprio da questi quattro fattori.


Segui 90min su Instagram.