Calzona chiede scusa ai tifosi del Napoli e difende la società

Francesco Calzona
Francesco Calzona / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Decima sconfitta in campionato per il Napoli che esce sconfitto dal Castellani contro un Empoli trascinato dal gol siglato da Cerri nei primissimi minuti di gioco. Sebbene la matematica non li condanni, il sogno Champions dei partenopei può dirsi definitivamente sfumato. Al termine dell'incontro, Francesco Calzona ha parlato così ai microfoni di DAZN.

Cosa non ha funzionato?
"L'approccio alla partita. L'Empoli è stato feroce, noi siamo entrati molli in campo. Siamo stati timidi. È inconcepibile, ma la responsabilità è la mia perché non sono riuscito a trasmettere la mia voglia di arrivare il più lontano possibile".

La Champions League si allontana definitivamente?
"Se non vinciamo le partite e addirittura le perdiamo è difficile arrivare a quel traguardo. Dobbiamo dare di più per la maglia. Dobbiamo entrare meglio in partita perché c'è un dato sconcertante: siamo la squadra che ha segnato di meno nei primi 15 minuti. Non abbiamo mai un approccio come si deve, mentre l'Empoli l'ha avuto e ha vinto la partita".

Perché nella fase offensiva il Napoli gioca con una cattiveria diversa mentre in difesa è pigro?
"È anche vero che siamo troppo leziosi. Nel primo tempo lo siamo stati anche con il possesso palla. Questa mancanza di rabbia per recuperare palla ce la portiamo dietro da quando sono arrivato io. Evidentemente la colpa è la mia perché non sono riuscito a trasmettere questo concetto. La squadra ha un potenziale offensivo importante ma bisogna stare più su. Nel secondo tempo abbiamo fatto un po' meglio ma non abbiamo calciato in porta, vuol dire che siamo leggibili e questa squadra non se lo può permettere perché ha qualità".

Si aspettava di più dai suoi giocatori quando è arrivato a Napoli?
"Le vicissitudini del Napoli quest'anno sono note. Non pensavo di trovare una situazione così. Giocando ogni 3 giorni qualche magagna l'abbiamo nascosta però sicuramente questa squadra deve fare di più, lo deve alla città e alla società che ci paga. Da quando ci sono io la colpa è mia e dei giocatori, perché la società ci fa lavorare in serenità e il pubblico ci segue ovunque".

Su cosa interverrà in settimana?
"Dobbiamo guardare alla prossima partita. Per quella di oggi non possiamo fare niente. Dobbiamo lavorare sull'orgoglio. Non capiamo che certe situazioni vanno aldilà della tattica. È su questo che dobbiamo lavorare".

Sui nuovi che fanno fatica a integrarsi:
"I giocatori nuovi sono arrivati in una stagione balorda. Io metto la miglior formazione, poi è in allenamento o a partita in corsa per dimostrare. Però a scusante c'è che sono arrivati nella stagione peggiore negli ultimi anni del Napoli e questo ha rallentato l'inserimento".

Cosa si sente di dire ai tifosi?
"Chiedo scusa ai tifosi del Napoli, a tutti quelli che ci seguono in trasferta e fanno tanti sacrifici. Domenica avevamo 51mila tifosi allo stadio. La contestazione ci sta tutta e dobbiamo accettarla. Il pubblico napoletano fa contestazioni equilibrate, posso solo chiedere scusa per un finale di stagione non bello".

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