Calvarese: "Ho arbitrato male Inter-Juve ma questo non c’entra con le dimissioni. Un fischio sbagliato costa caro"

Gianpaolo Calvarese
Gianpaolo Calvarese / Jonathan Moscrop/Getty Images
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Gianpaolo Calvarese, ex direttore di gara che ha rassegnato le sue dimissioni al termine della scorsa stagione, ha parlato al Corriere della Sera affrontando vari argomenti (personali e non).

Gianpaolo Calvarese
Gianpaolo Calvarese / Gabriele Maltinti/Getty Images

DIMISSIONI - "È stata una decisione sofferta ma l’ho presa per seguire da vicino la mia azienda di integratori. Vorremmo lavorare con squadre professionistiche e la scelta di dimettermi è stata l’unica percorribile per non incorrere in eventuali conflitti d’interesse. Avrei potuto fare un altro anno, mi mancherà l'adrenalina del campo".

VAR - "Sbagliare il meno possibile è l’obiettivo primario, non sbagliare è impossibile. Le critiche sono motivo di crescita, anche quelle dei tifosi: il calcio è di tutti. Fino a quando non vengono strumentalizzate. Quando si fa un errore bisogna dirlo, senza infierire".

COMUNICAZIONE - "Nel 2021 comunicazione e connessione tra addetti ai lavori sono fondamentali. È una svolta epocale, c’è bisogno di tempo per migliorare. La nuova governance AIA sta lavorando in tal senso, l’esperimento è stato un incipit, la strada non va abbandonata".

L'ULTIMO DERBY D'ITALIA - "Le polemiche fanno parte del gioco, il clamore mediatico di certe gare amplifica le decisioni. La gestione di quella gara poteva essere fatta meglio e me ne rammarico ma non mi fate entrare negli episodi specifici, generebbero ulteriori discussioni che potrebbero essere strumentalizzate, da una o dall’altra squadra o da terzi. La mia decisione di dire basta non c’entra con quel match, è determinata da altri elementi, come ho detto. C’era la possibilità di proseguire come arbitro e non solo come Var ma ho scelto di lasciare per la mia azienda".

PRESSIONI - "I club non mettono pressione ma una decisione può spostare equilibri economici importanti: l’unica arma è prendere buone decisioni e per prenderle bisogna essere preparati. Gli arbitri devono essere consapevoli che un fischio pesa".


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