Calhanoglu vale il rinnovo da 7 milioni di euro. Ma il Milan deve guardare altrove

DeFodi Images/Getty Images
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Il braccio di ferro tra il Milan e Hakan Calhanoglu per il rinnovo di contratto (attualmente in scadenza a giugno 2021) potrebbe concludersi con una fumata nera. Troppi i 7 milioni di euro annui richiesti dall'entourage dell'esterno turco per prolungare gli accordi con la società rossonera, che sta già pensando a una soluzione in vista del mercato di gennaio.

L'ingaggio da top player, che si aggiungerebbe già a quelli percepiti da Gianluigi Donnarumma e Zlatan Ibrahimovic, sfora di gran lunga il budget imposto dai vertici aziendali. Nonostante le qualità tecniche del calciatore e il suo ruolo all'interno delle gerarchie dell'allenatore Stefano Pioli, è doveroso ricorrere a un piano B per non compromettere il progetto low cost avviato sapientemente dai dirigenti Ivan Gazidis, Paolo Maldini e Frederic Massara.

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In sintesi, il Milan deve guardare altrove per non farsi trovare impreparato tra qualche settimana, quando sarà necessario acquistare un sostituto che sappia colmare le lacune lasciate dall'addio di Calhanoglu. Oltre al risparmio circa la questione stipendi, il club milanista potrà incassare un buon tesoretto dalla cessione del classe '94.

I termini contrattuali ridurranno notevolmente il valore del suo cartellino, ma molte società europee alla finestra sono disposte a tutto pur di strappare in anticipo Calha e bruciare la concorrenza, senza aspettare la fine della stagione per tesserarlo a parametro zero. Un buon modo per chiudere la telenovela a tinte rossonere e pensare al futuro, dimostrando alla piazza che non sarà un nome a far rinascere la società.


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