Calenda a sorpresa: "Lo stadio della Roma può essere pronto in cinque anni"

Carlo Calenda
Carlo Calenda / Antonio Masiello/Getty Images
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Il candidato sindaco Carlo Calenda, attraverso il proprio sito ufficiale, ha espresso alcune considerazioni sulla costruzione del nuovo stadio di proprietà della Roma: "Oggi i criteri più rilevanti per la scelta dell’area in cui realizzarlo in cinque anni sono: 1) identificare un’area centrale già dotata di infrastrutture e collegata a tutti i quartieri di Roma, sia tramite il trasporto pubblico che la rete stradale, 2) realizzare un impianto più piccolo rispetto all’Olimpico, senza altri edifici commerciali o residenziali in un’area che non presenti complessità legate alla proprietà o a vincoli più o meno assurdi, per garantire tempi ridotti e certi. Delle aree di cui si è parlato negli ultimi mesi: Ostiense, Tor Vergata, Tor di Quinto e l’ex Velodromo, per non citare Tor di Valle, nessuna corrisponde completamente ai requisiti sopracitati. Attualmente l’area più idonea è sicuramente quella che si trova vicino alla stazione Tiburtina, a Pietralata. La zona già oggi è servita da numerose infrastrutture di trasporto pubblico: la stazione ferroviaria di Tiburtina, da dove arrivano treni da tutta Italia, tre linee delle ferrovie laziali, la linea B della metropolitana con fermate Quintiliani e Tiburtina a meno di 700 metri, il capolinea autobus Atac e Cotral, l’autostazione dei pullman extraurbani e a breve il tram che verrà prolungato da piazzale del Verano".

"Anche in auto lo Stadio sarebbe facilmente raggiungibile essendo vicinissima alla A24 - prosegue la nota - e si può raggiungere percorrendo la nuovissima Circonvallazione interna, via dei Monti Tiburtini o la stessa via Tiburtina. Infine, grazie a un ponte pedonale all’altezza di Via Livorno/Via Salento, l’area sarebbe raggiungibile a piedi dai residenti che vivono tra Piazza Bologna e la Circonvallazione Nomentana. In questo quadrante ci sono due aree dove è possibile realizzare uno Stadio. La prima riguarda la parte nord del piano di assetto della Stazione Tiburtina dei terreni di proprietà dei sistemi urbani di Ferrovie dello Stato. Quest’area è destinata ad ospitare il nuovo quartier generale di Ferrovie dello Stato, ma si può intervenire modificando l’attuale proposta di variante Urbanistica e mantenendo inalterati i diritti di cubatura. Questo non vuole dire non fare il quartier generale delle Ferrovie dello Stato, ma semplicemente accanto mettere lo Stadio, ci sarebbe tutto lo spazio disponibile. La seconda area riguarda il famoso SDO dove era stato pensato lo spostamento delle sedi ministeriali dal centro storico. L’area è di proprietà del Comune ed oggi è prevista la sola realizzazione dello Studentato de La Sapienza e della nuova sede dell’ISTAT. Prevediamo la costruzione di un impianto nei pressi della Stazione Quintiliani, in quella che oggi è una vera e propria giungla urbana, nei lotti non ancora assegnati. La costruzione dello Stadio in questo quadrante significherebbe riqualificare completamente un’area oggi terra di nessuno".


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