Calcioscommesse, Izzo rivela: "Combine? Simulai un infortunio per evitarla"

Izzo all'Avellino
Izzo all'Avellino / Getty Images/Getty Images
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Il difensore del Torino Armando Izzo, ieri, ha dovuto presentarsi al Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli per rispondere alle domande del sostituto procuratore antimafia Maurizio De Marco. Niente che riguarda la sua avventura granata, rivela l'edizione odierna de Il Mattino, ma vicende che risalgono al 2014 nell'ambito del processo su scommesse calcistiche e camorra.

Armando Izzo
Armando Izzo / Jonathan Moscrop/Getty Images

In particolar modo alla gara di Serie B tra Modena e Avellino del 17 marzo, dove Izzo, allora in forza al club campano, non scese in campo. Il difensore ha rivelato i perchè di quella scelta, spiegando di essere stato contattato (quando era a Secondigliano a casa della madre) da Luca Pini, ex calciatore e gioielliere ora indagato che doveva consegnargli alcuni monili. I due si erano visti in ospedale, alla presenza però di Umberto e Antonio Accurso, rivela sempre Il Mattino: entrambi parenti di Izzo, ma elementi di spicco della camorra di Secondigliano.

Il calciatore, fiutata la questione, ha riferito di aver preso un taxi ed essere andato via dopo il tentato approccio: "Ho simulato un infortunio per essere coinvolto in una combine" ha detto Izzo al sostituto procuratore.


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