Cade l'accusa di fatture inesistenti: gli ex vertici della Juve verso l'archiviazione
"È emersa la finalità prevalentemente bilancistica e non fiscale delle operazioni di scambio contestate. Queste operazioni risultano neutre, 'a somma zero', sotto il profilo finanziario, tese solo a consentire di registrare un ricavo immediato, spalmando i costi negli anni successivi". E allora "anche ritenendo artificiali i valori contrattuali, la Juventus non ha avuto alcun concreto vantaggio fiscale da queste operazioni": è con queste parole che la Procura di Torino giustifica la caduta delle accuse per "emissione di fatture per operazioni inesistenti" ai danni di Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e di tutti gli ex membri del CdA della Juventus.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere di Torino, è arrivata l'archiviazione anche per Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchini e Silvia Lirici, i 3 ex sindaci che, di fronte al procuratore aggiunto Marco Gianoglio e al sostituto Mario Bendoni, hanno dimostrato la loro estraneità rispetto alle condotte illecite descritte nella seconda manovra stipendi.
"Tutto questo ambaradan non ci è mai stato comunicato. Se l’avessimo saputo, ci saremmo agitati non male. Sono scosso e arrabbiato, ha dichiarato 'ex presidente del collegio sindacale Piccatti. "Né dai documenti in sequestro, come le mail, né dalle intercettazioni, è emerso il minimo coinvolgimento dei sindaci nelle condotte illecite descritte con riguardo alla seconda manovra stipendi è emersa chiaramente la volontà dei dirigenti juventini di non rendere pubblico alcunché in ordine alle trattative con i giocatori". Non vi sono quindi elementi "per addebitare al collegio il 'segmento' di falso in bilancio che deriva dalle manovre stipendi, operazioni 'correttive' addebitabili all’organo amministrativo della società", hanno spiegato i pm.