Buio in Bulgaria, il Ludogorets batte una Roma fragile

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Fbl-EUR-C3-LUDOGORETS-ROMA / NIKOLAY DOYCHINOV/GettyImages
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La Roma vola in Bulgaria per provare a riscattare la tragica sconfitta di Udine e avviare la nuova avventura in Europa League. Su un campo visibilmente deteriorato Mourinho conferma 7/11. Fuori Rui Patricio per Mile Svilar e Spinazzola per Zalewski; dentro che Celik e Belotti per Karsdorp e Abraham, rimasti a Roma per alcuni problemi fisici.

Ciò che manca nella prima trasferta europea dei giallorossi è senza dubbio intensità e spettacolo. Il primo tempo termina 0-0 con pochi brividi da entrambe le parte e un legno colpito da Mancini di testa su calcio d'angolo. Poi a 20 minuti dalla fine arrivano tre gol e la sconfitta dei giallorossi. Il Ludogorets passa con Cauly, la Roma pareggia grazie a Shomurodov, ma il gol decisivo lo segna subito dopo Nonato. La Roma esce a testa bassa in Bulgaria.

La chiave tattica di Ludogorets - Roma

Nella calda Huvepharma Arena di Razgrad, la Roma impiega una decina di minuti a scendere veramente in campo e prendere le misure su un terreno complicato rispetto agli standard delle squadre dei maggiori campionati europei. Sono un paio di lanci, il primo per Despodov e il secondo per Tekpetey, a svegliare con un leggere brivido Ibañez e Mancini, sorpresi nei primi minuti. Subito dopo, il capitano Lorenzo Pellegrini va giù in area per un tocco di un difensore avversario, ma per arbitro e VAR non ci sono gli estremi per concedere il penalty.

PFC Ludogorets Razgrad v AS Roma: Group C - UEFA Europa League
PFC Ludogorets Razgrad v AS Roma: Group C - UEFA Europa League / Vasile Mihai-Antonio/GettyImages

Le chances più chiare della Roma arrivano, come spesso accaduto nelle ultime giornate, dalle palle inattive. Prima Pellegrini sfiora la traversa con deviazione dopo uno schema, poi sul conseguente corner riceve sul secondo palo e calcia d'istinto trovando la pronta risposta di Padt. Palla ancora in angolo sul quale svetta Gianluca Mancini che colpisce il secondo palo consecutivo dopo quello della Dacia Arena. La manovra della Roma è lenta e il pressing poco fruttuoso: i giallorossi provano a prendere i bulgari alti senza però affondare la pressione e il Ludogorets ha pochi problemi a superare la prima linea.

Nella seconda parte la Roma prova a scendere con un altro piglio, ma la realtà, nella serata bulgara, è che la squadra si accende solo quando si accende Dybala. L'argentino serve a Pellegrini una palla geniale e calcia due volte in porta, andando vicino all'incrocio dei pali nella seconda occasione. La partita non migliora a livello di spettacolo, ma si sblocca improvvisamente a meno di 20 minuti dal termine, clamorosamente per i padroni di casa: Cauly converge da destra, e deve solo correre verso l'area di rigore perché Smalling e Mancini sbagliano la lettura e lo lasciano colpevolmente arrivare davanti a Svilar per il vantaggio dei bulgari.

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Fbl-EUR-C3-LUDOGORETS-ROMA / NIKOLAY DOYCHINOV/GettyImages

Mourinho inserisce i giovani per provare a dare una scossa sperando in un Roma-Verona bis. Una piccola reazione arriva, ma non è continua nell'arco dell'ultimo quarto d'ora. I giallorossi vivono di lampi che lasciano intravedere la possibilità del pareggio, ma poi non creano per sequenze troppo lunghe di minuti e non schiacciano mai il Ludogorets. Il gol del pareggio arriva con una gran verticalizzazione di Bove per Pellegrini che centra per Shomurodov, il quale in tuffo trova la rete del momentaneo pareggio.

Pareggio che è momentaneo nel vero senso della parola perché il Ludogorets alza la testa, costruisce e trova un clamoroso gol del vantaggio. Rick centra per Nonato che con una finta mette a sedere Ibañez e trova l'angolo che vale i tre punti. Sconfitta amara per la Roma che si somma a quella di Udine evidenziando un periodo duro dal punto di vista delle occasioni create e della solidità difensiva.

L'episodio della partita

L'episodio della gara è senza dubbio il gol di Cauly, creato dalla veloce conduzione del brasiliano alla quale collaborano in modo decisivo Mancini e Smalling. Il 23 segue troppo il taglio dell'attaccante, mentre l'inglese non difende la porta, lasciando passare internamente il 95 e poi girandosi in modo troppo macchinoso per arrivare a chiudere.

Le pagelle dei giallorossi

Roma, 3-4-2-1. Svilar 6; Mancini 5 (Dal 75' Bove 6.5), Smalling 5, Ibañez 5; Celik 6.5 (Dal 67' Spinazzola 6), Cristante 5.5 (Dal 75' Camara sv), Matic 5.5 (Dal 75' Volpato 5.5), Zalewski 6; Dybala 6.5, Pellegrini 6.5; Belotti 5.5 (Dal 67' Shomurodov 7). All. José Mourinho

Belotti 5.5 - Ci prova. Va spesso incontro ai centrocampisti e taglia in profondità, ma la manovra poco fluida dei giallorossi non premia le sue corse. Non è ancora in condizione. (Dal 67' Shomurodov 6, entra e la decide con un colpo di testa in tuffo)

Dybala 6.5 - Come a Udine, è il più ispirato e l'unico che prova ad accendere la luce muovendosi tra le linee. Come in Friuli però non basta ai giallorossi.

Pellegrini 6.5 - Ci prova senza essere mai decisivo, poi quando la Roma è sotto si scuote. Gol sfiorato e assist perfetto per il colpo di testa di Shomurodov.

Mancini 5 - Si fa sorprendere dopo pochi minuti regalando la prima palla-gol a Ludogorets e cerca insistentemente la verticalizzazione, sprecando spesso palloni diversamente e facilmente giocabili. Ha colpe condivise in occasione del gol di Cauly. (Dal 75' Bove 6.5 - Imbuca perfettamente per Pellegrini in occasione del gol del pareggio e si fa notare)

Celik 6.5 - Gioca poco più di un'ora e lo fa bene. Mourinho lo toglie per provare uno schieramento più offensivo lasciando in campo Zalewski. Scopriremo presto se ha superato Karsdorp nelle gerarchie. (Dal 67' Spinazzola 6)

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