Buffon: "Mi sono messo alla prova, non è stato un anno semplice. Volevo 10 Scudetti, 2 me li hanno scippati"
Gigi Buffon, portiere della Juventus, ha parlato al Corriere dello Sport tornando sullo Scudetto appena vinto con la formazione bianconera e sul record di presenze in Serie A, ma anche sul suo ruolo da secondo, per la prima volta nella sua infinita carriera. Ecco le parole di Buffon.
Lo Scudetto?
"Sono contento, alla fine, per me era importante chiudere dei cassetti, altrimenti qualcosa sarebbe rimasto incompiuto. Avevo un obbiettivo: arrivare ai 10 scudetti, visto che due me li hanno scippati. Ci sono riuscito. Anche il record di presenze mi fa piacere. Ma non è stato un anno facile. Io mi sono sempre adattato, di natura sono altruista, però dovevo fare i conti con ciò che ho rappresentato e che penso ancora di rappresentare. Capisci?".
Che anno è stato?
"Sono veramente contento di me come persona. Ho sempre creduto che bisognasse fare gruppo, che chi stava dietro dava il suo contributo come chi stava davanti. Ma un conto è dirlo, un conto è esserci. Mi sono messo alla prova. E sono fiero di me stesso, perché la prova l’ho superata. Questo è stato veramente un anno diverso, per me: fare il secondo, non volere la numero 1, non volere essere capitano. Ho sempre detestato i gradassi e questo era un modo per mettermi alla prova, per dire: io non lo sono. Sportivamente, quando sono stato chiamato, ho risposto sempre bene, dimostrando di essere ancora competitivo”.
Hai ancora entusiasmo?
"Io vivo di sogni e utopie. Vivo di questo e non posso pensare che sia diversamente. Mi fa bene anche al fisico. Se non ho un capello bianco, è per quel 20 percento di follia fanciullesca. Non posso pensare che mi venga meno l'entusiasmo".
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