Buffon meriterebbe (eventualmente) il Mondiale?

"Ognuno ha la propria vita, ha i propri obiettivi, sogna e ha una spinta emotiva, qualcosa per cui svegliarsi la mattina. Io come scusa mi sono preso il sesto Mondiale: alla fine, questa scusa potrebbe essere reale per come sto e per come sto giocando in questi anni. I limiti ce li poniamo noi, molto dipende dalla mente".
Con queste parole, riferite a Dribbling, Gianluigi Buffon manda un messaggio inequivocabile a Roberto Mancini, candidandosi per un posto tra i convocati per il Mondiale del 2022.
Ora, facciamo tutti gli scongiuri possibili (perché la nostra partecipazione è tutt'altro che certa) e proviamo a rispondere a una domanda: l'Italia ha bisogno di Gigi per un'eventuale spedizione in Qatar?
Esperienza, leadership e mentalità
In estate, Buffon ha deciso di abbandonare per la seconda volta la Juventus, tornando in quel Parma che l'aveva lanciato nel grande calcio ormai 20 anni fa. Se per molti questo trasferimento sembrava l'ennesima operazione "romantica" che serve solo per dare un contentino ai tifosi, lui ha invece dimostrato di essere sceso in Serie B per rimettersi in gioco, dando nuova linfa alla sua infinita carriera.
In cadetteria, i ducali stanno deludendo le attese che li davano come i principali favoriti per la promozione, ma, nonostante il 14° posto in classifica, l'ormai 43enne Gigi Buffon può ritenersi soddisfatto della sua stagione. Finora, ha infatti neutralizzato due rigori, salvando il risultato in entrambe le occasioni.
Ma la bravura di un portiere non si valuta esclusivamente dal numero di penalty parati. Un fattore fondamentale è la leadership di un estremo difensore. Magari il suo carisma non basterà a migliorare il gioco del Parma, però è indiscutibile che fuori dal campo Buffon sia un uomo cruciale nello spogliatoio gialloblù. La sicurezza che infonde ai compagni potrebbe far comodo anche in ottica Nazionale, dato che i giocatori di Mancini appaiono spaesati e privi di motivazioni.
E chi se non un "giovincello" di 43 anni può trasmettere stimoli a una selezione che sembra già sazia dal successo di Euro 2020. Buffon ha vinto tutto nella sua carriera (tranne la Champions League) e si è sempre distinto per la continua ricerca del successo, della perfezione. È soprattutto per la sua mentalità che meriterebbe una convocazione al Mondiale.
Il ciclo è finito e il nuovo (giustamente) avanza
Gigio Donnarumma sarà il titolare della Nazionale per molti anni a venire, penso che questo sia abbastanza ovvio. Pertanto, i vari Alex Meret, Alessio Cragno ed Emil Audero - tutti validissimi portieri - racimoleranno pochissime presenze con la maglia azzurra. Questo sacrificio è inevitabile visto che la supremazia del giocatore del Paris Saint-Germain è fin troppo evidente.
Qualora venisse convocato, anche Buffon sarebbe la seconda/terza scelta di Mancini. Tuttavia, chiamare un giocatore che è ormai sul viale del tramonto potrebbe costituire un'ingiustizia nei confronti di quei portieri che non avranno modo di disputare molte partite con l'Italia.
È indiscutibile che Gianluigi Buffon sia una leggenda, un patrimonio del calcio mondiale, ed è ammirevole che a 43 anni ambisca ancora a prendere parte a un Mondiale. Però il suo ciclo in Nazionale è ormai finito. Non sarà la nostalgia la risposta per i problemi che stanno attraversando gli Azzurri negli ultimi mesi.
Buffon dovrebbe essere un punto di riferimento per tutti i ragazzi che vorrebbero giocare a pallone, ma tra l'essere d'ispirazione ed essere una soluzione c'è parecchia differenza.
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