Buffon: "La Juve è stato il presente più bello che potessi vivere, avrei voluto regalarti la Champions"
Lettera di Gigi Buffon, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, scritta per ricordare i trascorsi al Parma (la sua nuova squadra, dove probabilmente chiuderà la carriera) e per parlare anche dell'avventura alla Juventus.
Il Parma.
"Ricordo la strada che mi ha portato a Parma. Conosco la via del ritorno. Parma è la casa delle vacanze da ragazzo, quella dove ti perdevi nei boschi per ore a immaginare la vita. Parma è l’album dei ricordi, quello che sfogli per ritrovare te stesso. Parma è l’amica che ha raccolto le tue incertezze e le tue paure. Parma è la mamma che ti prende per mano e ti aiuta ad attraversare la strada. Parma è la voglia di strafare, la libertà di sbagliare, il coraggio di crescere. Parma è tutti noi perché tutti noi portiamo una Parma nel cuore".
Le sfide.
"In questi anni ho girato il mondo e sul tetto di quel mondo sono pure salito. Ho vinto tanto e qualche volta ho perso. Ma il mio tempo spalle alla porta non è ancora finito. Le pagine che mi restano sono tutte da scrivere. Sapranno di ricordi, emozioni da prima volta, amici da riabbracciare, foto da rivedere: per sorridere e commuoversi. Ma avranno anche il sapore della sfida, della conquista, della voglia di vincere. Perché quella non passa mai. E’ rimasta sempre la stessa: dal campetto sotto casa con gli amici alla finale dei Mondiali".
La Juve.
"Parma è il mio passato e il mio futuro. Il Paris Saint Germain è stata un’avventura straordinaria e indimenticabile. La Juve è stato il presente più bello che potessi vivere. Tutta la gratitudine che sento di avere l’ho messa in queste mani, in questi guanti, per questa maglia bianco e nera: forse non sarà mai abbastanza perché abbastanza è una parola che trova poco spazio nel mio vocabolario. Avrei voluto regalare quello che non abbiamo conquistato ma questa è la vita: imparare a godere di ciò che si ha per non vivere di rimpianti. E io alla Juve non ho rimpianti. Non mi sono mai risparmiato. Non mi sono mai tirato indietro. Non ho mai smesso di difendere quella metafora dell’esistenza che si chiama porta. La mia porta".
Il ritorno a Parma.
"E adesso è arrivato il momento di andare, ancora una volta. Parma mi attende. Perché certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e qualche volta, solo per chi ci crede, ritornano".
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