Buffon: "Abituato a vincere. Se non passa non smetto più... ". De Ligt: "Tante critiche, è stato difficile"
Gianluigi Buffon e Matthijs De Ligt, passato, presente e futuro della difesa della Juventus. Entrambi i bianconeri, uno in diretta su Instagram e l'altro a Sky Sport, hanno rilasciato una intervista dove hanno parlato delle loro prospettive.
"Sto benone, ho fato un piccolo riposino, sono un po' ingolfato con la loquacità ma ho preso un bel caffé" ha esordito Buffon. "Il calcio? E' stata una scelta naturale dettata dall'istinto e dall'interesse da ciò che smuoveva dentro di me - si legge su calciomercato.com -. Inevitabilmente anche per aggregazione con gli altri ed entrare in sintonia con gli altri bimbi, giocare a calcio e l'unione che dava questa palla era qualcosa di incredibile".
NUMERO 1 - "Ho vissuto varie tappe della mia carriera che mi hanno fatto stare dentro questo mondo. Inizialmente cosa ti smuove è la passione, l'adrenalina, l'obiettivo di chiudere un cassetto dicendo 'ce l'ho fatta'. Anche a livello esistenziale dà forza e appagamento. Quando sono diventato un numero 1 questa passione è mutata in lavoro e obbligo verso me stesso e gli altri di non sfigurare e rimanere sempre il numero 1 o comunque a livello top. Quindi la parte ludica e divertente per 15-20 anni l'ho messa da parte. Negli ultimi 2-3 anni ho ritrovato piacere di allenarmi, migliorarmi ancora, giocare".
CONTINUO - "E' un po' come se da vecchio sportivamente parlando stessi rivivendo le emozioni che avevo da giovane, questo è anche il segreto per cui vado avanti. Continuo a giocare perché mi sento bene e sono competitivo e poi perché posso ancora migliorare. Se uno ha ancora margini ha sempre dentro quel fuoco che ti fa dire non mi sento ancora appagato".
LE SCONFITTE - "Negli ultimi anni ho pensato veramente poco alle vittorie e tanto alle sconfitte. Vincere ti sembra la normalità, non è un pensiero normale, ma ormai quando entri in quell'ottica dai veramente poco sapore alle vittorie, ma ti rimane davvero tanto la frustrazione per le sconfitte. Devo fare pace con questa cosa se no rischio di non voler smettere mai più".
REAGIRE AGLI ERRORI - "Per ciò che esula dall'errore di campo, come un momento di difficoltà privato, la mia risorsa più importante è la follia che continuo ad avere (anche se da giovane era molto più alta). Non ho paura di osare, mi do da solo degli out out molto forti e non ho paura di questa sfida estrema con me stesso. Per quel che riguarda l'errore in campo mi disturba molto di più adesso rispetto a quando ero giovane. Credo sia questione di consapevolezza. Mi disturba perché se sbaglio, sempre parlando dell'autocritica di cui sopra, non lo accetto".
I GIOVANI - "Penso che per aiutare i giovani, essendo un giocatore esperto per non dire vecchio in uno spogliatoio di gente di 20 anni, non puoi aspettarti che loro facciano un passo verso di te, se non quello dovuto per quello che sei. Ma non è quella la chiave. Devi trovarla per trovare empatia e dialogo con loro. A volte penso che mi comporti come un quindicenne, ventenne e questi mi guardano sbigottiti ma credo sia il modo migliore per instaurare un rapporto e un dialogo con loro che possa essere efficace".
De Ligt: "Ho ricevuto tante critiche. Scudetto? Occhio anche all'Inter"
E' poi il turno di Matthijs De Ligt, che dopo le prime critiche sta dimostrando sempre più di valere il grosso investimento economico fatto dalla Juve per acquistarlo dall'Ajax. "I tre gol di Genova? Penso che tutti e tre siano stati molto belli, quello di Dybala è meraviglioso, molto tecnico, tecnicamente perfetto. Poi c'è la bomba di Cristiano Ronaldo e quello prestigioso di Douglas Costa".
"Adesso mi sento meglio, ma anche di testa sono molto tranquillo - ha spiegato il giovanissimo difensore olandese - . Attaccanti? Penso che Lukaku sia possente e veloce, Immobile è molto molto forte spalle alla porta. Tutte le squadre hanno attaccanti forti e diversi, io cerco prima di studiarli a fondo per rispondere alle loro caratteristiche e giocare al meglio".
SUL DERBY - "Partita d'andata? Un bellissimo ricordo per me, fu il primo gol con la Juve, ci ha regalato la vittoria. Era un momento non facile, ricevevo molte critiche ed ero in difficoltà, quel gol mi ha dato sollievo e felicità, non solo a me ma a tutti. Grazie a quel gol sono migliorato tanto, sono diventato il giocatore che sono adesso. Penso che sia una partita davvero speciale per Torino, sarà difficile, entrambe vogliono vincere. Loro hanno una buona squadra con buoni giocatori, dobbiamo cercare di giocare al meglio anche in difesa, non lasciando occasioni agli avversari".
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