Bufera sulla designazione di Sozza: pressioni premature o logiche perplessità?
La trentaquattresima giornata di Serie A non ha ancora giocato il suo primo pallone del fine settimana ma le polemiche non hanno voluto attendere il fischio iniziale per entrare in scena. Nelle ultime ore l'ambiente dei social sembra essere letteralmente esploso in seguito alla designazione del sig. Simone Sozza per il big match del sabato tra Inter e Roma, essendo il direttore di gara natio di Milano. Una situazione che ha gettato nell'occhio del ciclone Rocchi e l'AIA, che hanno deciso di affidare l'incontro all'arbitro della sezione di Seregno dopo la prova convincente nell'infrasettimanale tra Udinese e Salernitana.
Togliamo sin da subito il dubbio più grande relativo alla scelta di Rocchi: la designazione è valida o va contro il regolamento? Non c'è nessun errore. Difatti il regolamento vieta ad un direttore di gara di arbitrare una squadra appartenente alla propria sezione di appartenenza, in questo caso Seregno (in provincia di Monza).
Per questo motivo non c'è nessun problema oggettivo nel dirigere le gare di Inter e Milan, nonostante Sozza sia nato effettivamente a Milano. Inoltre si sottolinea già nel corso di questa stagione un precedente, rendendo le polemiche in oggetto piuttosto sterili. Si tratta della sfida di Coppa Italia tra Milan e Lazio, vinta ampiamente dai rossoneri e valida per i quarti di finale della competizione che a breve vedrà in scena la finale (tra Inter e Juve).
Un rendimento da premiare
La validità dell'arbitro non si mette in discussione, in special modo per quanto fatto vedere nel corso della stagione. Sozza si è guadagnato, infatti, la stima di colleghi e di esperti a suon di ottime direzioni, lasciando poco spazio ad errori di valutazione (che possono ovviamente capitare, soprattutto in circostanze dall'alta soggettività di valutazione) o disparità di trattamento da partita in partita. Ciò lo rende un profilo valido per dirigere un big match della massima categoria, come accaduto anche in occasione di Juventus-Napoli, spegnendo quasi sul nascere le perplessità sul suo valore.
Il vincolo geografico
Il vero problema è però quello legato ai vincoli geografici di designazione, che ad oggi qualche dubbio lo lascia. Pensare che un arbitro non possa arbitrare la città della propria sezione è un concetto, soprattutto nelle alte categorie, senza fondamento.
Le pressioni non aumentano o diminuiscono in base alla sezione di appartenenza, perché dipendono prevalentemente dagli attori coinvolti nella contesa (anche nel caso in cui si faccia riferimento alle famose "amicizie" che una persona ha o potrebbe avere). Se si prende in considerazione la possibilità che il direttore di gara possa influenzare la sfida a vantaggio della società a lui più vicina, il presupposto non appare così solido. La squadra del cuore di una persona, del resto, non è necessariamente quella del proprio paese e ciò vale anche per gli arbitri, che potrebbero quindi - in linea teorica - favorire un club anche se lontano dalla propria sezione.
Quelle avanzate nei confronti del sig. Sozza sono quindi delle pressioni premature, ingiustificate per quanto fatto vedere quest'anno e ingenerose nei confronti di un direttore di gara che non ha certo lasciato dubbi su professionalità e buona fede.
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