Bruno Fernandes rivela l'adorabile storia che si cela dietro la sua esultanza

Manchester United v FC Kobenhavn - UEFA Europa League Quarter Final
Manchester United v FC Kobenhavn - UEFA Europa League Quarter Final / James Williamson - AMA/Getty Images
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L'uomo copertina del Manchester United ha rivelato che la sua, ormai, famosa esultanza è stata ispirata dalla sua bambina di 3 anni.

Il trequartista, Bruno Fernandes, è stata una rivelazione per il Manchester United. Acquistato lo scorso gennaio per ben 80 milioni di euro, infatti, l'ex Udinese e Samp ha subito ripagato l'investimento fatto con prestazioni tali da fargli vincere il Sir Matt Busby Player of the year award, il premio assegnato dai tifosi dei Red Devils. Merito, soprattutto, dei 12 gol in 20 partite. Gol che hanno fatto conoscere ai tifosi dello United e non solo l'esultanza atipica di Bruno Fernandes.

Manchester United v Crystal Palace - Premier League
Manchester United v Crystal Palace - Premier League / Matthew Ashton - AMA/Getty Images

Parlando della sua vita e della sua carriera al podcast americano, The Players' Tribune, infatti, il portoghese ha raccontato il significato che si cela dietro all'esultanza con le mani sulle orecchie. Ecco le sue parole:

"Mi piace tornare a casa dopo una partita e sentire, 'Ti amo, ma avresti dovuto davvero segnare oggi. Buon passaggio, sì. Ma molte occasioni perse'. A volte, le critiche, le sento persino da mia figlia Matilde. E ha solo tre anni! Ma le sue critiche sono un pò diverse. Vedi, quando era molto piccola, ha iniziato a scherzare con me e mia moglie. Le chiedevamo di mettere via i suoi giocattoli, o qualcosa del genere. e si metteva le mani sulle orecchie fingendo di non stava ascoltando. "Blah, blah, blah, non riesco a sentirti, papà. L'ho trovato davvero divertente, ecco perché ho iniziato a festeggiare i miei gol mettendomi le mani sulle orecchie. Matilde mi guardava in TV e ha iniziato a capire che aveva un significato, che era tutto per lei. Quindi ora se mi dimentico di farlo, o anche se le telecamere non mi sorprendono a farlo, è un problema. Appena torno a casa mi chiede: "Perché non l'hai fatto, papà??"


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