Bremer: "Pogba? Mi ha già dato un soprannome. Ecco cosa mi chiede Allegri"
Cosa ti ha colpito di più?
"Che abbiamo tanti macchinari e tante persone che mi seguono. Mi dà pressione? No, ma sei sempre nelle mani di qualcuno, c'è da fare, con qualcuno che ti guarda".
Sull'Inter:
"Voi giornalisti avete parlato di più di questo. Io ho parlato con tante società, magari mi sono avvicinato a un'altra squadra italiana ma non è cambiato tanto. Sapevo di andare via, ma non dove. Sono alla Juve e mi trovo qui".
Che ti ha detto Chiellini?
"Mi ha detto di non lasciarmi condizionare. Un giocatore forte può giocare a 3, a 4, anche a 1 (ride, ndr). In ottica nazionale sarà importante, lì giocano a 4 dietro. Se mi ha detto che sarò l'erede? No, non mi ha detto questo. Mi ha parlato e mi ha detto che sono forte: se riesco a fare la metà di quanto fatto alla Juve... ha fatto la storia, se mi avvicino va bene".
Cosa ti chiede Allegri?
"Di adattarmi al sistema, sono giochi diversi. Ci sono più letture, più stare attento. Non è uomo contro uomo, si lavora più sulla tattica. Giocare a 3? Il calendario è lungo, può essere a tre ogni tanto. E da braccetto sinistro? Sì, posso giocare. Ho sempre giocato terzo a sinistra, non sarà un problema".
Su Dusan Vlahovic:
"L'ho annullato? No, abbiamo scherzato ancora. Abbiamo fatto due partite importanti. Si vede in allenamento, è forte, è un bell'attaccante e farà tanti gol con noi.
Pogba ti ha dato un soprannome?:
"Sì, ce l'ho! Mi chiama 'General'!. Bravo ragazzo, sempre felice. Serve nella squadra per vincere".
Su Torino:
"Com'è cambiata? Ci sono zone dove non ero mai passato, io sono più di collina e passo per la Continassa, taglio tutta la città. Ogni tanto metto su il navigatore, così non mi perdo"
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