Bremer: "Pogba? Mi ha già dato un soprannome. Ecco cosa mi chiede Allegri"

Gleison Bremer
Gleison Bremer / Marco Canoniero/GettyImages
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Cosa ti ha colpito di più?
"Che abbiamo tanti macchinari e tante persone che mi seguono. Mi dà pressione? No, ma sei sempre nelle mani di qualcuno, c'è da fare, con qualcuno che ti guarda".

Sull'Inter:
"Voi giornalisti avete parlato di più di questo. Io ho parlato con tante società, magari mi sono avvicinato a un'altra squadra italiana ma non è cambiato tanto. Sapevo di andare via, ma non dove. Sono alla Juve e mi trovo qui".

Che ti ha detto Chiellini?
"Mi ha detto di non lasciarmi condizionare. Un giocatore forte può giocare a 3, a 4, anche a 1 (ride, ndr). In ottica nazionale sarà importante, lì giocano a 4 dietro. Se mi ha detto che sarò l'erede? No, non mi ha detto questo. Mi ha parlato e mi ha detto che sono forte: se riesco a fare la metà di quanto fatto alla Juve... ha fatto la storia, se mi avvicino va bene".

Gleison Bremer
Gleison Bremer / Nicolò Campo/GettyImages

Cosa ti chiede Allegri?
"Di adattarmi al sistema, sono giochi diversi. Ci sono più letture, più stare attento. Non è uomo contro uomo, si lavora più sulla tattica. Giocare a 3? Il calendario è lungo, può essere a tre ogni tanto. E da braccetto sinistro? Sì, posso giocare. Ho sempre giocato terzo a sinistra, non sarà un problema".

Su Dusan Vlahovic:
"L'ho annullato? No, abbiamo scherzato ancora. Abbiamo fatto due partite importanti. Si vede in allenamento, è forte, è un bell'attaccante e farà tanti gol con noi.

Pogba ti ha dato un soprannome?:
"Sì, ce l'ho! Mi chiama 'General'!. Bravo ragazzo, sempre felice. Serve nella squadra per vincere".

Su Torino:
"Com'è cambiata? Ci sono zone dove non ero mai passato, io sono più di collina e passo per la Continassa, taglio tutta la città. Ogni tanto metto su il navigatore, così non mi perdo"


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