Bonucci sull'addio alla Juventus e sul sogno di tornare da allenatore
Nel corso dell'estate è maturato un addio dal forte valore simbolico in casa Juventus, un addio condito peraltro da veleni: quello di Leonardo Bonucci, approdato in Bundesliga per tentare un'avventura all'estero nella fase finale della sua carriera. Lo stesso Bonucci ha parlato ai microfoni di Marca in occasione della sfida di Champions League tra Real Madrid e Union Berlino, a cui il centrale non potrà prendere parte per squalifica. Queste le sue parole:
I risultati con l'Union Berlino: "Sicuramente non aiutano ma son felice di questa esperienza, la speranza è che l'ultima vittoria ci aiuti a raggiungere gli obiettivi stagionati. La strada è difficile ma nel calcio mai dire mai".
Cosa gli manca dell'Italia: "La mia famiglia, mi manca molto l'Italia ma nella vita bisogna coltivare il dubbio e avere coraggio di fare nuove esperienze. Quel che mi manca è la vita familiare, la quotidianità a Torino, tutti sanno cosa volevo ma vivo il momento con serenità".
Cosa è successo con la Juve: "Sono più sereno, meno arrabbiato per quel che è successo in estate. Bisogna guardare avanti, il passato con la Juve è stato meraviglioso e volevo chiudere la carriera lì. Ho sempre cercato di dare il massimo, parlo con molti ex compagni e questo rende chiaro che ero importante nello spogliatoio".
Le possibilità di un ritorno: "Tornare è uno dei miei obiettivi, voglio diventare allenatore e se riuscirò a esserlo ad alti livelli la Juve sarà uno dei club che vorrò allenare. Si tratta di una parte cruciale della mia vita, sono grato ad Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved e al tecnico che mi ha aiutato di più: Antonio Conte"
Il Real Madrid: "Probabilmente il più grande club al momento, sono stato vicino in un momento a diventare un giocatore del Real e ho una grande ammirazione per i campioni che ci sono passati. Mancò poco nel 2017, dopo la sconfitta in finale a Cardiff, si intensificarono i contatti ma non si chiuse e presero giocatori più giovani".
Out col Real per squalifica: "Poteva essere la mia ultima in Champions, era scritto così ma è un'amarezza perché è una partita importante".
La violenza verbale sui social: "Viviamo un momento orribile perché non ci sono limiti, mi terrorizza quel che aspetterà i nostri figli. Chiunque si sente libero di insultare, pensando di non fare male, ma non è così. Prima di scrivere bisogna pensare a cosa si vive dall'altra parte, farlo con meno leggerezza. Si tratta di una violenza e l'ho vissuto su di me, ho un carattere duro ma ci sono cose che di fanno male, spero che in futuro ci sia modo di fermare questa deriva del mondo odierno".