Bonucci: "Scudetto un dovere, Champions un sogno. De Ligt? Frasi poco carine"

Leonardo Bonucci e Matthijs de Ligt
Leonardo Bonucci e Matthijs de Ligt / Nicolò Campo/GettyImages
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Tra le pagine de La Gazzetta dello Sport in edicola oggi spicca una lunga intervista a Leonardo Bonucci. Ecco i passaggi principali.

Che eredità le lascia Chiellini?
"Pesante, perché nella sua ventennale carriera alla Juve è stato un esempio con Buffon e Del Piero. Spero di aver appreso i suoi tanti pregi, io cercherò di essere me stesso e di mettermi a disposizione. Quando mi ha lasciato la fascia Giorgio mi ha detto 'ora sono affari tuoi…', perché dopo un anno in cui la Juve non ha vinto ripartire non è facile, la società sta facendo investimenti importanti per tornare subito al top, sta a noi creare l’alchimia per riportare la Juve dove merita".

La scelta di Dybala come vice nella scorsa stagione le aveva creato dispiacere?
"Un po’ ero rimasto male, ma il fastidio è durato un pomeriggio. Sapevo quale fosse il mio ruolo e che dovevo fare il mio, aiutando il mister nella gestione dello spogliatoio. È stato uno stimolo per una stagione che fino a dicembre, prima degli infortuni, è stata di altissimo livello".

Lei con la Juventus ha vinto tutto, la Champions sarebbe la chiusura del cerchio?
"Quando sono arrivato qui il sogno era fare una grande carriera e vincere tutto, il 90% mi è riuscito, manca quella piccola parte che a noi juventini fa male. Speriamo in questi due anni di contratto che mi restano di ritrovare stabilità a livello europeo. Vincere è sempre difficile, il primo passo devono essere i quarti, poi ci vuole anche fortuna. In una stagione cosi particolare può succedere di tutto, quindi perché non credere al futuro bianconero in Europa?".

Di Maria e Pogba che cosa portano?
"Leadership, qualità ed esperienza per competere su tutti i fronti. Abbiamo un bel mix di giovani che portano entusiasmo e i nuovi arrivati ci danno una spinta in più".

È vero che Di Maria fa i numeri in allenamento?
"Sì, ma il problema è che tu sai che li farà, ma la palla non gliela togli lo stesso. Per le qualità che ha e per la carriera è stato molto sottovalutato. È il giocatore più completo della A perché al talento aggiunge l’esperienza: per fortuna ha scelto la Juventus".

Come ha ritrovato Pogba?
"Molto bene, ha capito che la Juventus di oggi è forse un gradino indietro rispetto a quella che aveva lasciato lui. È al centro del progetto e del gruppo, sarà fondamentale. Quando l’ho rivisto gli ho chiesto di togliersi gli orecchini per l’allenamento.. scherzi a parte, gli ho detto che avevamo un grande bisogno del Pogba che conosciamo, che io il vero Paul a Manchester non l’ho mai visto e ora mi aspetto di rivederlo alla Juve".

La partenza di De Ligt l’ha sorpresa?
"No perché alcune sue dichiarazioni lasciavano capire che non voleva restare alla Juventus. Però penso che alla base di tutto serva rispetto, il gruppo con cui è stato per tre anni gli è servito per crescere e la società ha investito su di lui. Gli auguro il meglio, però certe frasi dette in nazionale sono state poco carine. Ne abbiamo parlato dopo le vacanze e lui ha capito. Il Bayern è un grande club ma non è detto che in una squadra top sei destinato a vincere".

Bonucci-Bremer che coppia sarà?
"È un giocatore di talento con un grande avvenire, negli ultimi due anni con il Torino è cresciuto tantissimo, ha potenzialità e un fisico impressionante, per il dopo De Ligt la società ha fatto l’acquisto migliore. Noi abbiamo altri due difensori affidabili: Rugani è cresciuto negli ultimi due anni e Gatti che ha qualità che ricordano me e Chiellini, deve migliorarsi in tante cose ma ha l’umiltà per diventare un difensore affidabile. È pronto per la Juve".

Anche lei, come Allegri, pensa che la Juventus abbia il dovere di puntare allo Scudetto?
"Con questa maglia non può essere altrimenti. Il tempo che passa deve essere quello tra una vittoria e l’altra. Io l’ho imparato dopo un anno difficile e speriamo che quello appena trascorso sia come la mia prima stagione bianconera, ovvero il preludio di tanti successi".


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