Bonucci: "Vlahovic e CR7? Niente paragoni, serve il tempo di sbagliare"

Bonucci
Bonucci / Alessandro Sabattini/GettyImages
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La Juventus si prepara ad affrontare l'andata degli ottavi di Champions League, in casa del Villarreal, e Leonardo Bonucci inaugura l'esperienza in Spagna con un'intervista a El Pais: il centrale bianconero affronta vari temi dell'attualità di casa bianconera, tra il doppio scontro europeo col Villarreal e audaci confronti tra bomber del presente e del recente passato. Queste le dichiarazioni:

Leonardo Bonucci
Leonardo Bonucci in Coppa Italia / Nicolò Campo/GettyImages

Sugli ottavi: "Saranno due partite molto complicate. Il Villarreal è una squadra che sa giocare, che ha esperienza. Ma con Dusan abbiamo un riferimento in area a cui affidare il pallone quando la squadra avversaria si chiude". 

Confronto tra CR7 e Vlahovic: "Con Cristiano ogni partita iniziava sul risultato di 1-0. Dava energia e mentalità al gruppo. Non si possono fare paragoni: Dusan è una prima punta ed è molto giovane. Deve avere il tempo di sbagliare e di crescere" riporta Il Bianconero.

L'intesa con Chiellini: "Il segreto è la chimica che crea il tempo. Giochiamo insieme da più di dieci anni: a un certo punto rubi i segreti dell'altro, hai un interscambio di energia costante. So cosa può succedere quando Giorgio fa un movimento e per lui è lo stesso".

Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci
Con Chiellini / Chris Ricco/GettyImages

Sul gioco bianconero: "Il nostro desiderio è sempre stato quello di fare un bel calcio. Ma a volte i risultati sono arrivati ​​facendoci tornare indietro. Se vinciamo giocando bene, ci divertiamo. Ma ci divertiamo anche a fare la guerra davanti alla nostra area".

Sulle doti principali della difesa: "Una linea centrale deve avere tutto. Alcuni che si caratterizzano maggiormente per marcatura e altri per il loro senso organizzativo. A noi è successo con Barzagli e Chiellini quando giocavamo in tre. Loro preferivano la marcatura, per sentire l'uomo. E poi quando dovevano uscire a giocare la palla la davano a me. Perché non mi piace troppo sentire l'attaccante. Si è sempre detto che la mia caratteristica è l'intelligenza, la capacità di leggere in anticipo le situazioni. Questa distribuzione dei poteri può essere buona partendo dal presupposto che la prima cosa è sapere come difendersi. Per me la vittoria è affrontare grandi attaccanti che finiscono la partita senza segnare un solo gol".


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