Biglietti e abbonamenti, clausole contro i tifosi: tanti club nel mirino dell'Antitrust
Il Covid ha causato gravi danni economici al mondo della finanza, ai piccoli commercianti, ma anche ai club di calcio che hanno dovuto rinunciare a ingenti somme di denaro provenienti dal botteghino a causa delle partite da disputare a porte chiuse.
Alcuni club di Serie A sono finiti nel mirino dell'Antitrust a causa di abbonamenti e biglietti inerenti alle partite non disputate. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato l’esistenza di clausole vessatorie nell’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita di nove società di calcio di Serie A.
Atalanta, Cagliari, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Roma e Udinese sono finite nel mirino dell'Antitrust perché non riconoscono alcun diritto ai consumatori per richiedere un rimborso e per questo è stato avviato un procedimento istruttorio a loro carico. "Partito nel gennaio 2020, l’Antitrust - si legge - ha accertato la vessatorietà di alcune clausole contenute nelle condizioni contrattuali relative all’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita in quanto non viene riconosciuto il diritto dei consumatori a ottenere il rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso di chiusura dello stadio o di parte dello stesso; ottenere il rimborso del titolo di accesso per la singola gara in caso di rinvio dell’evento causato sia da fatti imputabili alla società, sia da circostanze che prescindono dalla responsabilità di quest’ultima; essere risarciti del danno qualora questi eventi siano direttamente imputabili alla società”.
L'Antitrust ha anche disposto che venga pubblicato un estratto dei provvedimenti sulla homepage dei siti web delle nove società per 30 giorni consecutivi. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “E' un’ottima notizia. Una vittoria per i consumatori ed una conferma della bontà delle nostre tesi. Avremmo preferito, però, ci fosse anche una condanna di tipo pecuniario per queste squadre che, a differenza di altre, come il Napoli, non hanno accettato spontaneamente di modificare le loro condizioni di abbonamento e si sono ostinatamente rifiutate fino ad oggi di riconoscere i diritti dei consumatori”.
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