Berti elogia Barella: "Lui il mio erede. Lukaku? A Firenze mollo, ora sotto con la Juve"
Chi tifa Inter ricorderà sicuramente Nicola Berti, centrocampista classe '67 che ha vestito la maglia nerazzurra per dieci anni, tra il 1988 e il 1998 vincendo uno scudetto, due Coppe Uefa e una Supercoppa italiana. I più attenti avranno anche notato la somiglianza di ruolo di Berti con Nicolò Barella, senz'altro il trascinatore della squadra di Antonio Conte. E ai microfoni di Fcinternews.it l'ex mediano ha rilasciato un'intervista in esclusiva in cui parla del suo "alter ego".
"Lo dico da una vita: Barella è un grandissimo giocatore. Se non lo prendevamo due anni fa, andavo sotto la sede a protestare. Per fortuna alla fine Nicolò è arrivato in nerazzurro e sono contento. Anche perché amo Barella dai tempi del Cagliari".
Barella è il tuo erede?
"(Sorride, ndr). Le iniziali NB ci sono e la cosa del paragone l'ho buttata proprio io fuori qualche tempo fa: Nicolò Barella come Nicola Berti. Sta andando forte e sono un suo grande tifoso. Gli auguro il meglio".
Domande secca: Barella è il miglior centrocampista italiano?
"Può sicuramente diventare il miglior centrocampista italiano della sua generazione, anzi forse lo è già. Non c’è neanche tanta grande competizione rispetto ai miei tempi (ride, ndr). Scherzo: lo dico per evitare che Nicolò si possa montare la testa, anche se non c’è pericolo. Barella ha la testa sulle spalle e una grande maturità. Con lui l’Inter ha fatto un grande colpo".
Martedì c’è Juve-Inter: rimonta possibile?
"Ottimismo! Sempre. Bisogna essere ottimisti a patto che Lukaku si svegli e ci trascini. Mi aspetto da Romelu una partita straordinaria: se la fa e tutti lo seguono, possiamo farcela. Ieri a Firenze non mi è piaciuto per niente: ha sbagliato completamente partita. Sempre in ritardo, era mollissimo...".
Come sempre non ti nascondi dietro giri di parole...
"Lo faccio perché voglio mettere un po’ di pepe a Romelu, visto che ha sempre fatto cose fantastiche e ci ha abituato così bene che quando sbaglia una partita non sembra neanche lui in campo. Punto su Lukaku per sbancare Torino. Deve giocare come sa e fare la differenza. Se ci riesce, per la Juve si fa dura".
Tu eri un giocatore che si esaltava nelle grandi partite: che calcio è senza tifosi?
"Credo sia durissima e orribile giocare senza pubblico. Io non so come avrei fatto a giocare in uno stadio vuoto. Scendere in campo davanti a 80mila persone mi caricava e gasava al massimo. Adesso i giocatori si saranno abituati: ma senza tifosi è un altro calcio...".
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