Bernardeschi critica la gestione del caso Bonucci-Juve e apre al ritorno in Italia

Le parole di Bernardeschi a tutto tondo sul calcio italiano e non solo: il mercato, la Juve e le differenze tra MLS e Saudi Pro League.

Bernardeschi
Bernardeschi / Matthew Ashton - AMA/GettyImages
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Anche se da lontano, da Toronto e dalla MLS, Federico Bernardeschi continua a seguire le faccende di casa Juventus e fa sentire la propria voce sia sull'attualità bianconera che sul calcio italiano in senso più ampio, con ovvio cenno alla possibilità di tornare in Italia a breve. Queste le parole di Bernardeschi, innanzitutto sull'esperienza in MLS, ai microfoni di Sky Sport:

"Qui mi sono trovato benissimo, la città è molto bella e le persone sono pazzesche. Purtroppo siamo inciampati nel percorso, non ci aspettavamo di essere così giù in classifica, ci sono stati dei problemi che speriamo di risolvere e di risollevarci. Cosa mi manca? La Champions, un po' di Italia è normale che manchi, è casa mia".

Federico Bernardeschi, Leonardo Bonucci
Con Bonucci in bianconero / Marco Luzzani/GettyImages

Il possibile ritorno: "Posso dire che al momento sono del Toronto e sto bene qui, qualora ci dovessero essere delle opportunità le valuterei insieme al club con onestà. In ogni caso fa sempre piacere ricevere delle attenzioni e quindi sono lusingato di eventuali interessamenti e vediamo come si evolverà la situazione".

Il caso Bonucci: "A me dispiace tanto per questa situazione, perché non è facile per nessuno specie per Leo. L'ho sentito, avrebbe meritato di uscire in maniera differente se proprio doveva. Ci sono dinamiche interne che io non conosco e sono da valutare ma vedere un simbolo di un club essere in questa situazione, umanamente parlando, è un dispiacere".

Il mercato del Milan: "Io penso che il Milan sia una gandissima squadra e alla fine arriverà dove deve. Loftus Cheek e Pulisic vengono da due annate non brillantissime ma se indovinano la stagione giusta sono due giocatori molto importanti".

Morata e le voci sull'Inter: "Vederlo all'Inter non è certo facile. Alvaro è un amico, però sarebbe difficile vederlo all'Inter ma certamente prenderà la decisione migliore per lui. Alvaro è un attaccante atipico, ci sono tanti goleador in Europa, ma Morata è un giocatore fondamentale per la squadra perché ti fa giocare bene, attacca la profondità, tecnicamente è forte, 15 gol li fa sempre".

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La MLS e l'ascesa del contesto arabo: "Il calcio in America è cambiato e cambierà ancora anche con l'arrivo del Mondiale. E' arrivato Messi che non è cosa da poco, per attirare anche l'attenzione delle nuove generazioni, quello che conta è questo, prendendo campioni che valorizzano la MLS, i giovani iniziano a interessarsi di più perché qui c'è l'imbarazzo della scelta sugli sport da praticare, nei prossimi 3-4 anni ci sarà un nuovo grande slancio. L'Arabia? E' una nuova realtà ma la MLS ha una storia dietro che l'Arabia forse costruirà nel tempo ma ad oggi la storia è differente".