Bentancur: "Arrivo alla Juve? Lo sapevo 6 mesi prima. Allegri-Sarri? Vi spiego. Ronaldo? Quella volta in Russia..."

Juventus v Brescia Calcio - Serie A
Juventus v Brescia Calcio - Serie A / Emilio Andreoli/Getty Images
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Rodrigo Bentancur, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un'intervista a La Stampa. Il calciatore, pronto a diventare un titolare inamovibile alla Juve, ha parlato del suo approdo in bianconero e non solo. Ecco le sue dichiarazioni più importanti.

La duttilità?

"Ha moltiplicato occasioni, ritagliato spazi: mezzala destra, con più fatica sinistra, trequartista alle spalle delle punte. Nessun problema, cerco sempre di dare il massimo, però la mia posizione preferita è centrale davanti alla difesa".

Olympique Lyonnais v Juventus - UEFA Champions League
Olympique Lyonnais v Juventus - UEFA Champions League / Jean Catuffe/Getty Images

I tuoi modelli quali sono?

"Già, ma non avevo riferimentinel ruolo: in Uruguay il mio modello era Forlan, un attaccante. E per mestiere studiavo calciatori europei: Lampard, Gerrard e Busquets".

La quarantena?

"Ho lavorato con l’aiuto di mio zio Daniel, che è stato allenatore e che mi ha seguito in Italia: mio papà Roberto non poteva, ho due sorelle piccole, così è venuto lui che è il suo miglior amico e mi ha visto crescere. In cinquanta giorni ho fatto settanta allenamenti, dividendomi tra la mini-palestra che ho in casa e il terrazzo trasformato in campetto con un tappeto di erba sintetica".

L'arrivo alla Juve?

"Avevo saputo a dicembre, dal mio procuratore, che sarebbe stata esercitata l’opzione: sei mesi dopo ero a Torino e mi sembrava incredibile, ho avuto subito la sensazione di entrare in una grande famiglia e ho respirato la mentalità vincente del club. Allegri mi ha dato fiducia. Sarri ora conta su di me: è orgoglio e responsabilità, penso solo a lavorare. Devo migliorare ancora molto".

Come sarà giocare a porte chiuse?

"Non sarà facile senza tifosi e il caldo si farà sentire, noi però ci stiamo allenando duramente e siamo pronti: la Juve vuole vincere sempre".

La Coppa Italia?

"La Coppa Italia è il primo traguardo della stagione: ci teniamo moltissimo".

Corsa Scudetto?

"L‘Inter? Può inserirsi, dopo uno stop così lungo. tutto è possibile: sarà favorito chi ritroverà più in fretta forma fisica e motivazioni".

Champions ossessione?

"Non un’ossessione, è un sogno e un obiettivo. Sappiamo che è difficile, ma la Juve ha tutto per vincerla e non sentiamo particolari pressioni".

Mamma scomparsa.

"Quando morì avevo quattro anni, ma mio padre, Cecilia, i nonni hanno saputo colmare quel vuoto enorme. Devo moltissimo alla mia famiglia".


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