Benatia commenta la stagione della Juve e torna sul quarto di finale perso col Real

Medhi Benati
Medhi Benati / VI-Images/GettyImages
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Boccata d'ossigeno per la Juventus: il club bianconero è riuscito a inanellare tre vittorie di fila in campionato e anche a centrare la qualificazione agli ottavi della UEFA Europa League. Ai microfoni de "Il Bianconero" l'ex difensore della Vecchia Signora, Medhi Benatia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. Dalla stagione della Juve fino a passare anche per il quarto di finale di Champions perso contro il Real Madrid nel 2018. Ecco quanto affermato.

Sulla stagione della Juve: "La Juve sta passando un periodo un pò complicato, soprattutto a livello extra calcistico.Io mi sento un pò triste per questa situazione perchè è un club che mi ha dato tanto. La Juve è uno dei club più grandi d'Europa e sembra che quello che hanno fatto lo hanno fatto da soli, questo non mi è piaciuto molto".

Sulla reazione: "Non sono sorpreso perchè sono una squadra di campioni. Hanno carattere, sono forti e la Juve non si arrende mai. Bisogna lottare fino alla fine e questo fa parte del dna Juve. Mi è dispiaciuto per mister Allegri, per Landucci e per tutto il suo staff, ho un bel rapporto con loro e vederli in questa situazione mi è sembrato ingiusto. Anche per tutti gli altri ragazzi che ho conosciuto, Cuadrado, Perin, Szczesny, Alex Sandro, per me sono dei campioni veri e nonostante l'età avanzata sono sempre pronti a rispondere e a sudare per la maglia".

Su un difensore da consigliare alla Juve: "Bonucci è uno di quelli che dà sempre tutto ma l'età avanza anche per lui. Se posso dare un consiglio direi che possono guardare il Marocco. Quando vedo la difesa centrale con Saiss e Aguerd, secondo me sono due nomi importanti e che possono fare comodo alla Juve".

Nayef Aguerd
Nayef Aguerd / Visionhaus/GettyImages

Sull'identità della Juve senza Agnelli: "Ho paura che la Juve perda un pò la sua identità. Gli ho mandato un messaggio perchè mi è dispiaciuto molto, ci ha sempre trattato come una famiglia. Però penso che la Juve è un club troppo grande per diventare una squadra normale".

Sul giocatore che l'ha impressionato: "Chiellini. Per me da difensore giocare con uno come lui è stata una fortuna. Giorgio è un signore, un capitano vero. Ho avuto anche Barzagli, Buffon, Bonucci, Dybala, Mandzukic, Pjanic, Ronaldo, Matuidi, erano troppi. Se devo fare un nome ti direi Chiellini".

Su Real-Juve del 2018: "Mi brucia ancora oggi. Avevamo fatto una partita storica, a dir poco perfetta, vinciamo 3-0 a Madrid che è una cosa impensabile e quell'arbitro ha dato un rigore che non c'era assolutamente. Ci penso ancora oggi ma purtroppo fa parte del calcio. Sono stato molto male per questo".

Sull'allenare in Italia: "Sinceramente no. Ho aperto un azienda a Dubai, sono diventato procuratoree ho iniziato a lavorare con giocatori di qualità e spero di poter portare un giorno un grande campione alla Juve".