Barzagli: "Derby d'Italia più decisivo per l'Inter. Scudetto Juve? Decidono le altre"

Andrea Barzagli
Andrea Barzagli / Nicolò Campo/GettyImages
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È arrivato uno dei momenti più attesi della stagione: quello del Derby d'Italia. Tanti i temi di una partita che, al netto di discorsi tattici e dell'attesa dei giocatori impegnati in Nazionale, si prospetta fondamentale per le ambizioni Scudetto di Allegri e Inzaghi. Mai come quest'anno, del resto, la lotta Scudetto è infuocata: una vittoria nello scontro diretto potrebbe ribaltare le carte in tavola, dando nuove motivazioni.

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic of Juventus Fc / Marco Canoniero/GettyImages

E proprio sul derby d'Italia si è espresso un ex giocatore della Juve come Andrea Barzagli, rilasciando un'intervista al "Corriere dello Sport" e affrontando diversi temi: lotta Scudetto, Allegri, Vlahovic, e un accenno sul post-Ronaldo. Queste le parole dell'ex centrale:

Andrea Barzagli
Serie A / Jonathan Moscrop/GettyImages

Derby d'Italia: "Partita decisiva più per l’Inter che per la Juventus. Gli uomini di Allegri sono partiti male, ma da dicembre in poi sono risaliti e ora sono sulla strada giusta. Un successo contro i campioni in carica potrebbe alimentare il loro sogno di rincorsa, ma avrebbero comunque davanti il Milan e il Napoli. Per l’Inter sarà una gara ancora più determinante: un risultato negativo acuirebbe la crisi attuale, mentre un’affermazione la rilancerebbe alla grande".

Chi sarà favorito: "La Juventus ha più certezze perché, eliminazione dalla Champions a parte, in Serie A è reduce da sedici risultati utili. L’Inter da febbraio ha offerto prestazioni altalenanti e deve ritrovare la bellezza del gioco e la fluidità che le avevano permesso di raggiungere il primo posto in classifica".

Sui due tecnici: "Allegri è più pragmatico, Inzaghi più votato al gioco. Chi prevarrà però non lo so".

Vlahovic vs Lautaro: "Sono due attaccanti diversi, ma molto bravi. Credo che saranno decisive le difese, chiamate a contenerli, anche se in una sfida così equilibrata spesso a determinare il risultato è un episodio".

Sulla corsa Scudetto: "C’è sempre una prima volta per tutto (Pioli, Spalletti e Inzaghi non l'hanno mai vinto) e comunque Spalletti il campionato in Russia lo ha portato a casa. È innegabile che Allegri sia quello con più titoli in bacheca, ma è anche quello che parte più indietro in classifica. Non può fare più di 83 punti e quindi decideranno le altre se lo scudetto lo vincerà la Juve o no".

Sul dopo-CR7: "Essendo andato via a fine agosto, un po’ di squilibrio c’è stato perché Cristiano è uno che ti dà tanto, non solo a livello di gol. Allegri inoltre non ha ritrovato la stessa mentalità di quando era andato via e ha dovuto ricostruirla. Grazie agli investimenti di gennaio su Vlahovic e Zakaria, la Juve è diversa da quella della scorsa estate".


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