Avanti in Europa League, 16° in Ligue 1: conosciamo il Nantes, profilo e curiosità
Si rivede la luce in fondo al tunnel per la Juventus, che sembra essersi definitivamente messa alle spalle l'avvio shock culminato con la prematura eliminazione ai gironi di Champions League. Metabolizzata la delusione, i bianconeri si sono rimboccati le maniche e il successo contro l'Inter ha portato nuovo entusiasmo per il prosieguo della stagione.
Oggi la Vecchia Signora ha pranzato in fretta visto che alle 14:00 ha dovuto seguire i sorteggi per i playoff di Europa League. Certo, la cerimonia è stata meno pomposa rispetto a quella della Champions, ma la seconda competizione UEFA costituisce un'opportunità per Madama che, dunque, non può permettersi di fare la sofisticata.
L'urna di Nyon è stata benevola e così sul cammino della Juventus ci è finito il Nantes, club francese che il grande pubblico - non ce ne vogliano i tifosi gialloverdi - non conosce granché bene.
Il rendimento del Nantes in Ligue 1
Siate onesti: quando pensate a una squadra della Ligue 1 vi viene subito in mente il scintillante Paris Saint-Germain, il codino inguardabile di Payet del Marsiglia, oppure lo stadio-salotto del Monaco, ma il Nantes proprio no.
State tranquilli, non è colpa vostra. La verità è che - contrariamente a qualche anno fa - il Nantes non è una potenza neanche in Francia. Non è la classica cenerentola che ha chiuso una stagione da underdog con una storica qualificazione in Europa. I canarini l'anno scorso hanno navigato per le anonime posizioni centrali della classifica per tutto il campionato, ma hanno raccolto i frutti di un finale esaltante culminato con la vittoria della Coppa di Francia, che - come succede in molti paesi - rappresenta un'entrata di servizio per l'Europa League.
Il grande impegno dei ragazzi di Antoine Kombouaré non ha trovato seguito in questa stagione che, anzi, si sta rivelando perfino più complicata fino al raggiungere tratti tragici. Il Nantes è infatti 16° in Ligue 1. Esatto: in piena lotta salvezza.
Il suo cammino in Europa League
Non è la prima volta che un torneo europeo intralcia la stagione di un club che per via della stanchezza non riesce a far fronte a due competizioni. Spesso però si sceglie di mettere da parto, di "snobbare" (usando un termine tanto caro ai tifosi), la coppa internazionale. Evidentemente al Nantes piace andare controcorrente perché se è riuscito ad accedere ai playoff di Europa League lo deve alle due vittorie raccolte nelle ultime due giornate della fase a gironi che, unite a quella raccolta nel match d'esordio, le hanno permesso di piazzarsi al secondo posto.
Se in 14 partite di Ligue 1 sono arrivate solo 2 vittorie, in Europa i successi sono stati 3 in 6 gare. Evidentemente dalle parti della Bretagna l'inno dell'Europa League piace parecchio...
I precedenti tra Juventus e Nantes
Al momento dei sorteggi ai tifosi bianconeri con qualche anno in più sarà scesa una lacrimuccia nel leggere il nome del Nantes su quel foglietto. Infatti, la Juventus ha affrontato i gialloverdi solo in due occasioni, in un doppio confronto per le semifinali di Champions League del 1995/96.
La sconfitta per 3-2 del ritorno non bastò a rimontare il successo per 2-0 dell'andata e così la Juve riuscì a sbarazzarsi dei francesi e ad accedere alla finalissima dell'Olimpico poi vinta contro l'Ajax.
Allenatore e formazione tipo
Alla guida del Nantes c'è Antoine Kombouaré, tecnico 58enne che sicuramente avrete già sentito nominare, solo che non ve lo ricordate. Vi rinfresco la memoria.
È l'estate del 2011 quando Nasser Al-Khelaifi completa l'acquisto del Paris Saint-Germain e per inauguare immediatamente l'ascesa che ha in mente per il club parigino, conclude una campagna acqusti faraonica. Menez, Pastore, Matuidi e Gameiro trascinano la squadra per i primi mesi della stagione, ma la proprietà vuole affidare la panchina a un allenatore di respiro europeo e così Carlo Ancelotti prende il posto proprio di Antoine Kombouaré, che all'epoca era anche primo in classifica.
Chissà che piega avrebbe preso la sua carriera se fosse rimasto al PSG, questo non lo sapremo mai. Purtroppo per lui però di lì in poi le cose non sono andate nel migliore dei modi: un'esperienza in Arabia Saudita al Al-Hilal, poi in Ligue 2 con il Lens e, dopo la promozione, la chiamata del Nantes, che porta alla vittoria della Coppa di Francia.
Il successo in finale contro il Nizza di Galtier (attuale tecnico del PSG) e una rosa tutto sommato giovane (solo 7 giocatori hanno più di 30 anni) non sono state finora delle fondamenta solide per la costruzione di un progetto sportivo solido. Il Nantes naviga ora in acque agitate e l'Europa League potrebbe essere un ostacolo oppure un'ancora di salvezza.
NANTES (4-2-3-1): Lafont; Appiah, Castellotto, Pallois, Merlin; Andrei Girotto, Chirivella; Blas, Moussa Sissoko, Moses Simon; Mostafa Mohamed.
La vecchia conoscenza
Quando nel 2018 si è trasferito alla Fiorentina, Alban Lafont aveva solo 18 anni ma portava con sé una discreta esperienza con la maglia del Tolosa. In patria (e non solo) lo consideravano un predestinato, un portiere che avrebbe protetto i pali della nazionale per i prossimi 15 anni, e nel 2016 il Guardian lo inserì nella lista dei migliori giocatori del 1999 al mondo.
Non solo: chi gioca a FIFA da parecchio tempo si ricorderà di quanto diventava forte nella modalità carriera allenatore.
La sua avventura a Firenze non è stata però indimenticabile. Tutt'altro. Qualche buona parata non è bastata a giustificare i diversi errori commessi dal giovane portiere e in Italia lo ricordiamo principalmente per la sua presunta partecipazione al filmetto a luci rosse di Thereau.
Tornato in patria però Lafont è riuscito a riscattarsi. A soli 23 anni è diventato capitano del Nantes, nonché uno dei migliori portieri della Ligue 1 e, visto l'infortunio di Maignan, potrebbe anche sperare in una chiamata della Francia per Qatar 2022.
"Ma davvero gioca ancora?!"
Nello sfavillante Manchester United di Sir Alex Ferguson, Cristiano Ronaldo, Wayne Rooney e Paul Scholes, c'erano anche Fabio e Rafael da Silva. Per chi, come il sottoscritto, è cresciuto con il mito di Holly e Benji, vigeva una regola non scritta secondo cui i gemelli devono sempre giocare nella stessa squadra.
Magari non li abbiamo mai visti fare la catapulta infernale (anche se secondo me in allenamento ci hanno sicuramente provato) ma il fatto che Rafael e Fabio giocassero entrambi nello United confermava questo dogma.
Le nostre certezze si sono però sgretolate nel 2012, quando Fabio venne ceduto in prestito al QPR. La separazione dei gemelli da Silva ci ha spezzato il cuore ed evidentemente lo stesso ha fatto con i due terzini che, nonostante le buone promesse che li accompagnavano, non hanno mai raggiunto livelli elevatissimi.
Nel 2015 Rafael ha fatto le valigie e si è accasato al Lione, dove ha giocato tra il 2015 e il 2020 togliendosi anche la soddisfazione di eliminare la Juventus agli ottavi di Champions League, facendo poi tappa all'Istanbul Basaksehir prima di passare al Botafogo, dove adesso si gode la sua nomea da "giocatore che non ce l'ha fatta".
La carriera di Fabio è stata perfino più deludente: dopo le esperienze in Championship con Cardiff e Middlesbrough, nel 2018 si traferisce al Nantes. Il resto è storia.
Come hanno reagito i tifosi quando hanno pescato la Juventus?
Il calcio 2.0 ci permette di sentire il parere dei tifosi stando comodamente a casa, senza doverci mettere le scarpe e andare fino in Francia per sentire cosa pensa un bretone di una partita che si giocherà solo a febbraio.
Al momento dei sorteggi, l'SMM del Nantes ha pubblicato un post sul prossimo avversario dei gialloverdi ai playoff di Europa League e leggendo un paio di commenti ci siamo fatti un'idea di quello che si aspettano i tifosi.
Lasciando da parte le "irruzioni di campo" degli juventini, il nantesiano medio non vede l'ora di misurarsi con un club blasonato come quello bianconero. Per molti di loro l'Europa League costituisce un jolly da giocarsi per salvare una stagione che rischia di diventare tragica (un utente scrive perfino "la partita dell'anno" con tanto di cuoricini giallo-verdi). C'è anche un simpatico tifoso che si dispera già l'idea di dover vedere il difensore Nicolas Pallois marcare Dusan Vlahovic.
La linea di pensiero che prevale è però quella della "vendetta". I supporters del Nantes vedono nel doppio confronto di febbraio l'occasione di rifarsi dopo l'eliminazione nella semifinale di Champions League del '95/96.
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