Ausilio esclude la cessione di big e fa il punto sui giovani dell'Inter

Piero Ausilio
Piero Ausilio / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Oltre a Beppe Marotta, anche Piero Ausilio è stato ospite degli studi appositamente organizzati in Piazza del Duomo da parte di Sky Sport e DAZN in occasione della vittoria dello Scudetto dell'Inter. Il direttore sportivo nerazzurro ha risposto prevalentemente a domande riguardanti il mercato, dicendo la sua sulle possibili cessioni dei big e su eventuali innesti per rinforzare la rosa.

Sulla festa Scudetto: "Sono all'Inter da tantissimi anni, non ho mai visto una cosa del genere. È una cosa pazzesca! Penso che questa squadra abbia ampiamente dimostrato un valore non solo sul campo, ma anche morale, etico, senso di appartenenza: non vorremmo fare danni, quando hai qualcosa che funziona bisogna anche stare attenti a non cambiare troppo le cose. Abbiamo un progetto partito 3 anni fa con Simone, abbiamo fatto 2 finali europee, abbiamo vinto uno scudetto bellissimo, siamo sempre stati protagonisti, sia in campionato che in Champions League. Penso che la responsabilità dei dirigenti sia quella di non toccare l'equilibrio di una squadra che funziona benissimo”.

Sul mercato: “Abbiamo inserito due calciatori che riteniamo funzionali, di qualità, che alzeranno ulteriormente il livello della squadra. Per il resto è preferibile prendersi un momento di riflessione e fare delle considerazioni giuste, che non vuol dire andare a comprare giocatori tanto per comprare. Cessioni? Ma chi cedi di una squadra così? Io non cederei nessuno. Oggi è tempo di festeggiare, poi fra qualche giorno faremo considerazioni diverse. Dipendesse da me, io non cambierei nulla, poi vedremo se riusciremo a portare avanti questa idea. L'idea è quella di non cambiare troppo questa squadra”.

Sul futuro: “Le decisioni le prendiamo pensando al bene della squadra, prese in assoluta condivisione con l'allenatore, con Marotta e la proprietà. Abbiamo cambiato 12 giocatori, non era facile, abbiamo pensato a fare le cose al meglio. Frattesi? Un giocatore fantastico, anche con un minutaggio che non è stato eccessivo probabilmente per le aspettative del ragazzo. Quello che conta è la qualità, se sei all'Inter devi dimostrare di avercela, ce l'ha lui, ce l'ha Carlos Augusto, ce l'ha Bisseck. Sono sicuro che l'anno prossimo saranno utili quanto e più di quello che hanno già dimostrato. Bento? Abbiamo un grandissimo portiere che è Sommer, abbiamo un altro ragazzo che è in prestito e per il quale abbiamo un'opzione, che è Audero. Faremo quello che è da fare tra qualche giorno. Non escludo la possibilità di tenere Audero, è un ragazzo che ha fatto benissimo, quando ha giocato ha dimostrato di essere all'altezza. Sarà valutato lui come magari altre opportunità in giro per l'Europa o anche in Sudamerica”.

Sui giovani: “Attraverso il lavoro dei nostri scout e di Baccin stiamo monitorando tutti i ragazzi che abbiamo in giro per l'Italia e per l'Europa. C'è Carboni, posso aggiungere Oristanio, abbiamo la possibilità di riportare a casa Fabbian che sta facendo benissimo a Bologna. Sono tutti ragazzi che stanno facendo bene e non li abbiamo sicuramente dimenticati. Sarebbe grande soddisfazione pensare di far rientrare uno di questi e farlo affermare all'Inter come ha fatto Dimarco, dopo tanti anni di prestito in giro per l'Italia. Thuram? Abbiamo fatto un bel lavoro di squadra, ci siamo mossi prima. È un ragazzo molto intelligente, come lo è il papà. Ha dato importanza al progetto tecnico che gli avevamo manifestato qualche anno prima e si è ricordato quando è venuto il momento di firmare per noi".

A DAZN:

Un capolavoro personale: “Si parla di una squadra, di un gruppo. Questa è diventata una famiglia. Siamo veramente uniti, c’è grande sinergia tra di noi, c’è voglia di stare assieme e lavorare, è un piacere andare al campo dal mister e dai giocatori tutti i giorni. Il segreto della squadra è questo, partito da un ritiro con 12 giocatori cambiati. Si è trovata subito grande chimica. Da subito avevamo detto che volevamo la seconda stella, senza nasconderci, e l’abbiamo portata a casa”.

Uno Scudetto che è un punto di partenza: “Sono d’accordo in parte, questo ciclo è già partito, vincere fa la differenza. Quando vinci uno scudetto è bellissimo, ma il progetto è partito con la continuità di questi anni. Se fai due finali europee e vinci due scudetti in quattro anni, vincendo anche Coppa Italia e Supercoppa, vuol dire che il ciclo è partito. E noi vogliamo continuare ad andare avanti. Non dimentico il lavoro di Spalletti e Conte, ma ora definisco fantastico e pazzesco il lavoro di Inzaghi”.

Il prossimo colpo: “Il segreto di questa squadra sta in ciò che si è creato nel gruppo in spogliatoio, al di là dei meriti del campo e del bel gioco. Il vero segreto è lo spogliatoio, non è stato facile cambiarne 12 in estate, li abbiamo sostituiti ed è nata subito una bella chimica che è il segreto. Inzaghi ha plasmato così da subito una squadra fantastica”.

Su Sommer e Thuram: “Sarò sincero, su Sommer me lo aspettavo, la sua carriera e l’esperienza, non è una sorpresa. Il suo stile di gioco sapevamo essere perfetto per noi. Su Thuram come tempi non ce lo aspettavamo, è stato subito devastante, anche il gol nel derby lo ha aiutato. Sul ruolo eravamo convinti già due anni fa e faceva l’esterno, prima di farsi male, pensavamo già al ruolo di seconda punta per lui. I tempi sono stata la cosa migliore che ha portato, ci aspettavamo ci volesse più tempo, per questo abbiamo preso due giocatori esperti come Arnautovic e Sanchez. Già in ritiro ha sorpreso tutti, ce ne siamo resi conto tutti e si è visto poi durante la stagione”.

Su Zirkzee: “Posso solo dire che è un grandissimo calciatore e basta, se no non potrei fare questo mestiere. Oggi abbiamo quattro attaccanti in rosa, noi vogliamo avere il numero giusto di calciatori per ogni ruolo. Oggi sono cinque ma penso che numericamente saranno quattro. Poi la qualità di Zirkzee la vedono tutti, non deve dirlo Ausilio”.

Sul suo infortunio: “Stagione finita, almeno 2 mesi, in tutta la stagione non l’hanno visto un infortunio così mi hanno detto”.


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