Aulas: "Per la Juve porto il Lione a Lourdes. Aouar e Matuidi? Non sarebbe male fare affari con Agnelli"
Jean-Michel Aulas, presidente del Lione, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando della sfida contro la Juventus in Champions League, in programma ad agosto, e non solo. Ecco le dichiarazioni di Aulas tra Juve, mercato e futuro.
Pure Disneyland riaprirà a luglio. Insomma, chi ha sbagliato: governo o istituzioni calcistiche?
"Più del governo, Lega e Federcalcio prima adeguandosi all’indicazione del primo ministro di sospendere la Ligue 1, il 28 aprile, poi chiudendo tutto due giorni dopo. Una vera aberrazione. Anche il Consiglio di Stato ha dimostrato che sono state le istituzioni a fermare il calcio. La situazione è anacronistica con organizzazioni che dipendono dall’Uefa ma che non ne hanno rispettato direttive e orientamenti. È incomprensibile. Pure Portogallo e Russia hanno ripreso e a noi rimanevano dieci gare".
Forse l’Uefa avrebbe dovuto intervenire con più decisione per armonizzare una ripresa almeno dei campionati con squadre ancora in Champions?
"L’Uefa si è mossa bene invitando alla prudenza. Non la Francia. Forse da noi sono prevalsi interessi individuali legati a retrocessioni e posti europei. A pagare alla fine sono i grandi club con perdite del 38% dei ricavi. Il Psg le stima a più di 200 milioni di euro, noi a più di 100. Il sistema calcio, secondo gli organi di controllo, perderà 1,2 miliardi. È drammatico. Forse l’Uefa avrebbe dovuto minacciare sanzioni severe contro chi non avesse rispettato le sue direttive".
È rassicurante giocare comunque a Torino la partita di ritorno?
"L’Uefa deciderà a metà luglio e dipenderà dalle garanzie sanitarie, ma ho fiducia nel lavoro del presidente Andrea Agnelli, anche alla guida dell’Eca. Certo è che visto che dai quarti si gioca su gara secca, poteva essere logico pensare che il Lione fosse già qualificato. Ma siamo per il fair play e accettiamo il ritorno".
Prima del ritorno, la Juve avrà giocato 14 gare ufficiali. Il Lione una. Risultato già scritto?
"È inevitabile che la Juve sia super favorita, ma non perché è più forte, ma perché arriverà in forma, anche se Ronaldo per ora non sembra al top. Noi invece avremo appena ripreso dopo più di tre mesi e mezzo di stop. Cercheremo di prepararci al meglio anche se non sappiamo neppure se riusciremo a disputare qualche amichevole. Nel calcio poi non si sa mai. Lo si è visto all’andata. E per agosto recuperiamo il capitano Depay. Magari però faccio prima un giro a Lourdes".
Miracoli a parte, l’articolo 1, comma 7 dello Statuto dell’Uefa stabilisce che il fair play deve garantire l’equità sportiva. C’è margine per un ricorso?
"Non contro l’Uefa. Chi non ha rispettato il fair play è stata la nostra Lega".
Aouar può andare alla Juventus e Matuidi al Lione?
"Scherzando mi sono sempre detto che non sarebbe male fare affari con la Juve, ma non penso che la Juve sia la priorità di Aouar. E non ho mai ricevuto offerte da Torino, salvo per giocatori di seconda fascia di cui però non ricordo i nomi... Matuidi è un leader positivo che incarna tecnica e esperienza. Ci avevamo già provato l’estate scorsa. Visti i tempi sarà dura per tutti sul mercato. Ma se Blaise rivede le sue esigenze e la Juventus lo libera, potrebbe essere un rinforzo formidabile".
Dopo questa crisi, e con una Champions in versione Final Eight, bisogna rivalutare l’idea di una Lega di grandi club europei?
"È una questione molto politica e difficile. È vero che ci sono club come il Real Madrid che hanno sete di indipendenza, ma preferisco ci si focalizzi sulla riforma della Champions partendo dalla proposta di Agnelli con l’Eca e dell’Uefa. Sperando che la Francia non si metta di traverso, dando il solito cattivo esempio".
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