Atalanta, pochi rinforzi o rivoluzione? Cosa fare per rilanciare la Dea

Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini / Nicolò Campo/GettyImages
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Per la prima volta dopo 5 anni non vedremo il nome dell'Atalanta nei gironi di Champions ed Europa League. L'ottavo posto ottenuto dalla Dea nella passata stagione non le permetterà infatti di partecipare a una competizione europea, mettendo a repentaglio il suo percorso di crescita.

A preoccupare non è però tanto il rendimento in campionato, visto che comunque quest'anno la concorrenza è stata agguerrita, quanto lo stile di gioco che pare essersi inceppato e porta i bergamaschi a essere prevedibili in campo.

Certo, strada facendo si sono persi giocatori chiave come Papu Gomez e Gosens, mentre altri, come Toloi e Hateboer, hanno attraversato un'annata difficile. Bisogna poi considerare anche le problematiche legate a Ilicic, i continui acciacchi di Zapata e la discontinuità cronica di Muriel. Quando vengono meno i riferimenti, è chiaro che non si possa fare di più.

Andrea Pinamonti
Andrea Pinamonti / Gabriele Maltinti/GettyImages

Per rivitalizzare la rosa, il presidente Percassi è pronto ad acquistare alcuni giovani che possano portare entusiasmo in uno spogliatoio che ormai puzza di stantio. Il primo colpo è Ederson, centrocampista classe 2002 che lascerà la Salernitana per 15 milioni di euro più il cartellino di Lovato (anche lui valutato 15 milioni). Ben presto potrebbe anche sbloccarsi la trattativa con l'Inter per Andrea Pinamonti, reduce da un campionato eccezionale sotto l'aspetto realizzativo con l'Empoli.

La domanda sorge spontanea: basteranno questi due giocatori per sciogliere gli ingranaggi arrugginiti dell'Atalanta?

Partiamo col dire che i giovani - soprattutto quando sono forti - non vedono sempre l'ora di scendere in campo per poter fare la differenza e con tutta probabilità sia Ederson sia Pinamonti saranno due titolari. Tuttavia, la Dea utilizza da anni dei meccanismi ben definiti, dei movimenti brevettati che richiedono sempre del tempo per essere introiettati. Il centrocampista e l'attaccante troveranno quindi delle difficoltà almeno all'inizio.

Tutto dipenderà però dalla capacità di Gian Piero Gasperini di innovare il proprio sistema di gioco e di adattarlo alle nuove pedine. Dopo averci entusiasmato con il suo approccio propositivo, le squadre di Serie A hanno imparato a limitare il forcing bergamasco e per togliersi dal pantano in cui si è bloccata bisognerà trovare delle soluzioni alternative. Ben vengano i giovani, ma tutto passa per lo spartito tattico.


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