L'Associazione Nazionale Magistrati difende Santoriello per le parole contro la Juve

Juventus
Juventus / Marco Canoniero/GettyImages
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"La bufera social su di me? Sono sereno": sono queste le prime parole rilasciate da Ciro Santoriello dopo il discusso video in cui rivela la sua antipatia nei confronti della Juventus. Uno dei pm delle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo il club bianconero si è dunque dichiarato tranquillo ai microfoni de La Stampa e anche i colleghi sono dalla sua parte.

Il presidente dell'Associazione Nazionale Ma
gistrati, Giuseppe Santalucia, ha infatti commentato la faccenda in un'intervista per La Repubblica: "L'animo del tifoso ha ruggito e ha portato Ciro Santoriello a usare espressioni poco felici. Si tratta di un collega a cui comunque tutti riconoscono una grandissima levatura professionale. La nostra cultura popolare, quando si parla di calcio, rende tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti gli altri ambiti". 

"Santoriello è un pm e, come tale, non è ricusabile. Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un'inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi - anche volendo malignare sulle intenzioni - la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minima sull'attività processuale. Tutt'altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità".

"Odio è una parola che non vorrei mai leggere né sentire. Ma fa parte del gergo calcistico: chi è tifoso sa che non si tratta di vero odio, ma dell'affermazione di una forte rivalità. Comunque un uso più appropriato delle parole farebbe un gran bene a tutti".