L'Arabia Saudita propone i Mondiali ogni due anni: è FIFA vs UEFA?
Il 21 maggio ha inizio il 71^ congresso FIFA, dove con molta probabilità emergerà una proposta che sarà vero e proprio oggetto di discussione. Il punto 10.1 dell’agenda del Congresso riporta la richiesta della federazione calcistica dell’Arabia Saudita, la quale chiede di condurre uno studio per valutare “l’impatto di giocare la Coppa del Mondo (maschile e femminile) ogni due anni”. Tutto ciò ovviamente, modificherebbe di molto tutto il calendario calcistico mondiale. Giocare un Mondiale ogni due anni leverebbe spazio alle competizioni continentali, con gli Europei della UEFA che potrebbero rimetterci maggiormente.
Al centro di tutto c'è chiaramente il denaro. La FIFA genera la maggior parte dei propri incassi negli anni dei Mondiali. Dunque pensare di raddoppiare gli introiti, accorciando l’intervallo di tempo tra una rassegna e l’altra non può che sollecitarla. Per dare inizio a questo cambiamento però, la FIFA dovrebbe trovare un compromesso con le altre federazioni continentali, oltre che con le società e i calciatori. E già diventa più complicato, specialmente per l'incompatibilità con l'attuale calendario della federazione europea. Una Coppa del Mondo ogni due anni toglierebbe spazio agli Europei, che rappresentano una notevole fonte di entrate.
Per le altre federazioni invece, il discorso cambia. La CAF, federazione africana, disputa già la Coppa delle Nazioni Africane ogni due anni, ma dal 2013 essa ha luogo negli anni dispari per non sovrapporsi ai Mondiali. La CONMEBOL, Sud America, è ancora più irregolare, con edizioni ogni quattro anni a partire dal 2007, accorciata a due tra 2017 e 2019 e allungata a tre anni tra 2021 e 2024. L'AFC, Asia, dal 2007 organizza la Coppa delle Nazioni Asiatiche ogni quattro anni, negli anni dispari ed infine l'OFC, Oceania, che gioca la propria competizione continentale ogni quattro anni, negli anni pari, gli stessi degli Europei.
Dunque, in ogni caso, la FIFA dovrebbe vedersela con più federazioni e l'attrito maggiore potrebbe essere proprio quello con la UEFA. Se poi pensiamo a cosa comporterebbe per i calciatori e i club, il compromesso sarebbe ancora più difficile. I giocatori avrebbero una sola estate libera ogni quattro anni, per di più quelli africani, se la CAF proseguisse, le estati libere non esisterebbero più. Difficile quindi ipotizzare una soluzione che accontenti tutti. L’alternativa più semplice è quella di non ascoltare la proposta saudita e andare oltre lo studio richiesto. Gli interessi economici, soprattutto in una situazione di profonda crisi nel mondo del calcio come quella attuale, potrebbero avere la meglio.
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