Antognoni dichiara guerra a Commisso: azioni legali dopo l'addio alla Fiorentina

Giancarlo Antognoni
Giancarlo Antognoni / Enrico Locci/Getty Images
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È guerra totale tra Giancarlo Antognoni e Rocco Commisso. L'ex dirigente della Fiorentina agirà per vie legali contro il presidente italo-americano dopo la separazione dal club viola. Come riportato da firenzeviola.it, Antognoni si è rivolto a uno studio di avvocati di fiducia per portare la questione in tribunale, impugnando così la conclusione del rapporto professionale con la Fiorentina avvenuta ufficialmente il 16 luglio scorso.

Diversi i punti contestati dall'ex campione del mondo, come il presunto mancato versamento della liquidazione sottolineando che il vicepresidente Joe Barone "del tutto inaspettatamente ed altrettanto immotivatamente gli ha comunicato non solo la volontà della società di non rinnovare il contratto in essere (denominato "Contratto di direzione sportiva con funzione di technical manager e club manager ex art. 2 della L.91/81 in regime di subordinazione") ma anche che, a prescindere dal fatto che fossero state raggiunte tutte le condizioni per l'erogazione ,quello che è definito 'compenso variabile' ai sensi dell'art.4 di detto contratto" non sarebbe stato erogato nella sua interezza, ma in entità assai inferiore".

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Rocco Commisso, Joe Barone / VINCENZO PINTO/Getty Images

Inoltre, sono oggetto di dibattito le promesse fatte tempo fa (Antognoni avrebbe dovuto diventare il responsabile dello scouting per il settore giovanile) e le recenti dichiarazioni di Barone alla stampa. Ecco il passaggio che si legge nel documento ufficiale: "Barone dichiara che il rapporto era cessato per volontà esclusiva di Giancarlo Antognoni, che così facendo aveva tradito la città e la tifoseria fiorentina tutta. Il fatto viene decisamente contestato in quanto non corrispondente al vero e costituisce recesso illegittimo e gravemente ingiurioso della figura di un campione del mondo".

La lettera si conclude così: "Si rileva la nullità dell'art. 5 che ha previsto lo sfruttamento esclusivo ed intensivo dell'immagine, come ben noto a tutti di rilevantissimo valore, del campione, senza un adeguato (e conseguentemente altrettanto rilevantissimo) specifico ed 'equo"'compenso. Ciò anche alla luce degli enormi benefici tratti dalla società nell'ultima campagna abbonamenti. Pertanto, si impugna il recesso avuto in data 09/07/2021 e comunque "il termine 30/06/2021 in quanto illegittimo ed inefficace. La lettera vale quale formale messa in mora per i compensi maturati e maturandi, con espressione riserva di quantificarli, e quale richiesta di risarcimento danni per il recesso ingiurioso nonché per l'equo compenso quale corrispettivo per lo sfruttamento commerciale dell'immagine".


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