Angel Di Maria esalta Allegri e apre alla permanenza alla Juventus

Angel Di Maria
Angel Di Maria / Stefano Guidi/GettyImages
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Conferenza stampa della vigilia di Europa League in casa Juventus. Insieme a Massimiliano Allegri si è presentato Angel Di Maria: l'esterno offensivo argentino ha parlato ai giornalisti in vista della gara d'andata della semifinale della competizione europea. Tra i temi anche il suo futuro a Torino. Queste le sue parole.

"Il gruppo sta bene, veniamo da una vittoria importante contro l'Atalanta. Ci ha dato una spinta in più, tantissima fiducia in più. La squadra sta bene e questo è importante. Nella mia carriera ho avuto grandi allenatori e anche con Allegri mi trovo bene. È un allenatore eccezionale. Ci fa lavorare molto, forse un po' diverso da come lavoravo prima. Ma ho trovato il ritmo e ho raggiunto un buon livello, ora sono in forma e l'ho dimostrato negli ultimi mesi".

"L'Europa League è un trofeo che ho giocato solo con il Benfica, questa è la mia seconda volta. È un trofeo che mi manca. Dobbiamo lottare per ottenere questo titolo. Molti mi dicono che ormai sono Campione del Mondo, ma per me ogni trofeo è importante. Sul mio futuro stiamo discutendo da un po' con la dirigenza, le informazioni sono buone ma la mia concentrazione è sul Siviglia. Mi trovo bene qui, il futuro si vedrà quando terminerà questa stagione e non dipende se ci sarà o meno la Champions League".

"Rimpianti per la semifinale di Champions League tra Milan e Inter? No, sono affari loro, pensiamo a quello che abbiamo davanti che ne abbiamo da fare. I giovani hanno la testa per affrontare questa competizione, come la Champions stessa. Ho visto una crescita continua ed è una qualità che dobbiamo riconoscere al mister. Bisogna farli giocare perché possano sentirsi pronti a giocare partite importanti come quella di domani contro il Siviglia".

"Il calcio italiano è molto più tattico, bisogna difendere molto e poi partire in contropiede. Forse quello che avevo visto di più era il Napoli, con Osimhen. Si comportano tutte allo stesso modo, chi più chi meno. Sono stato sette anni al PSG e sono abituato al possesso di palla continuo, la cosa difficile che mi è costata di più è stata uscire in rapido contropiede. Ogni alenamento e ogni partita aiuta a crescere".

"Il gruppo è molto felice. Quello che si dice fuori non ci interessa, dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare. È stato un anno duro e noi abbiamo continuato a giocare. Dal primo giorno ho trovato un gruppo incredibile, uno spogliatoio eccezionale. Mi ha sorpreso trovare persone del genere".