Andrea Pirlo a Juventus TV: "La squadra deve avere la fame di vincere. De Ligt e Alex Sandro..."

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo / Paolo Bruno/Getty Images
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Niente conferenza stampa di rito per Andrea Pirlo. Il tecnico bianconero però ha parlato ai microfoni di Juventus TV e ha presentato il prossimo match di campionato della sua squadra, che sabato sera ospiterà il Cagliari all'Allianz Stadium. Queste le sue parole riportate dal sito ilbianconero.com.

“I nazionali? Non so se è merito nostro però loro sono giocatori forti, alcuni avevano giocato un po’ meno nell’ultimo periodo, giocare in nazionale gli ha fatto sicuramente bene per prendere ritmo e fiducia. Siamo contenti che siano tornati con grande voglia e che siano pronti per giocare. Domani sarà una gara fondamentale per noi. Veniamo dall’inattività della nazionale, ma ci serve per il nostro percorso e adesso deve iniziare il nostro campionato. Il periodo di adattamento è finito e da qui a Natale avremo 10 partite da giocare come se fossero finali. Domani voglio vedere uno spirito diverso, combattivo, da giocare con grande forza”.

Il Cagliari e la partita di domani

“È un’ottima squadra allenata da un ottimo allenatore. Di Francesco ha portato grande entusiasmo, un buon sviluppo del gioco, giocatori bravi sia a centrocampo che in attacco, di esperienza. Sarà una partita importante e difficile, ma noi dobbiamo guardare noi stessi e cercare di vincere. Voglio vedere una squadra che vuole raggiungere il risultato in qualsiasi modo. Deve avere la fame di vincere le partite dal primo al novantesimo minuto, non tralasciando il minimo dettaglio, quello che è sempre stata la Juve in questi anni".

Su de Ligt e Alex Sandro

“De Ligt era da un po’ che si allenava con noi e abbiamo aspettato il responso dell’ortopedico, adesso sta bene ed è pronto per giocare. Alex Sandro invece si è allenato con noi solo nell’ultima settimana, ci vorrà un po’ di tempo prima di vederlo dall’inizio, però sarà convocabile”

Fine degli esperimenti?

“Gli esperimenti spero siano terminati. Ho avuto la possibilità di lavorare con giocatori disponibili al dialogo e disposti ai cambiamenti tecnico-tattici, quindi di questo sono felice. In base alle partite qualcosa cambierà sempre, anche il movimento di qualcuno. Diamo un’impronta prima energica e dritta, poi troveremo qualcosa per cambiare”.

Sul fattore casalingo con gli stadi a porte chiuse

“Il discorso è cambiato, non c’è più il senso quasi di paura delle squadre più piccole di venire a giocare allo Stadium o San Siro, dove c’era magari un po’ di pressione. Si è ribaltato tutto però siamo un in un periodo particolare e siamo abituati a fare questo tipo di partite”.

Sulle prestazioni della squadra e su Morata

“A Roma abbiamo fatto una buona partita, peccato non averla chiusa. È importante quando hai quel tipo di occasioni, questa deve essere la mentalità, bisogna continuare a giocare per chiudere le partite. Deve essere la mentalità per proseguire la nostra crescita. Morata è un giocatore forte, l’abbiamo preso per questo motivo, ha ritrovato fiducia e continuità che gli erano mancate sia a Londra che all’Atletico, sapevamo il suo valore, adesso ce lo coccoliamo e ce lo teniamo stetti”.