Ancelotti: "Milan, ok Maignan per Donnarumma. L'ho già detto a Maldini"

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti / Jan Kruger/Getty Images
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È appena tornato sulla panchina del Real Madrid ma Carlo Ancelotti, è chiaro, non può dimenticare il Milan, quello con cui ha vinto due fantastiche Champions League. E il tecnico, in un'intervista rilasciata a Il Giornale, ha voluto dire la sua sulla "sliding doors" rossonera Maignan-Donnarumma: "Ho parlato con Paolo Maldini e gli ho espresso il mio compiacimento, è stata una scelta che ha fatto rumore. Maignan, poi, lo conosco: quando ero al Psg, era un ragazzo, e intuendone le doti, lo facevo allenare spesso con la prima squadra. È un tipo molto freddo, essenziale nella tecnica. Vedrete: non sarà mai spettacolare, sarà sempre molto concreto e utile" le sue parole riportate da calciomercato.com.

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Mike Maignan / FRANCK FIFE/Getty Images

JAMES RODRIGUEZ- "Un talento purissimo, un grande calciatore. Ha avuto qualche problema fisico e il suo contributo alla causa è stato perciò ridotto".

INGINOCCHIARSI O NO PRIMA DELLA PARTITA - "Da noi in Inghilterra è diventata un'abitudine, lo facciamo da un anno e mezzo e non c'è alcuna discussione sul punto. Io la penso così sull'argomento: non è fondamentale inginocchiarsi per qualche secondo. Non si risolve la questione. Il tema vero è: educare le nuove generazione alla questione del razzismo che è ancora presente nelle nostre società. E su questo bisognerebbe discutere e intervenire".

Marco Verratti
Marco Verratti / Claudio Villa/Getty Images

ITALIA - "È la grande sorpresa e nello stesso tempo la novità del torneo. Perché gioca un calcio offensivo, senza alcun calcolo, dispone di una organizzazione difensiva collaudata e ha la gioventù del suo zoccolo duro che garantisce corsa ed entusiasmo. Battuti avversari non irresistibili? Beh, non è che gli altri, tranne forse la Germania col Portogallo, hanno travolto Argentina o Brasile. Al di là dei risultati, io ho visto un gruppo compatto e una squadra che gioca da squadra in qualsiasi condizione. Merito delle idee chiare di Roberto Mancini. In tre anni di tempo ha lavorato con lo stesso sistema di gioco nel quale gli azzurri si ritrovano comodi, ha cambiato qualche protagonista ma zero esperimenti, è andato dritto per la sua strada insomma ottenendo adesione convinta allo stile che voleva imporre".

VERRATTI - "Lo conosco bene, l'ho allenato a Parigi, è un ragazzo acqua e sapone ma dotato fin da allora di grande personalità a cui ora ha aggiunto esperienza internazionale. È uno dei pochi, nel gruppo azzurro, che ha giocato la Champions: adesso che l'europeo entra nel vivo con le sfide da dentro o fuori, conterà anche questa qualità".

AUSTRIA - "Alla nostra portata. Dirò di più: l'Italia, per le sue caratteristiche, per la freschezza che esprime, è in grado di giocarsela con tutte. Anche con le big del torneo".


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