Almaviva, dalla fascia all'addio di Totti allo scudetto con l'U16 della Roma
Il ragazzino diventato famoso per essere l'erede della fascia di Francesco Totti nel giorno dell'addio, si sta facendo grande. Mattia Almaviva è un classe 2006 che gioca nella Roma e ha appena vinto lo Scudetto U16 in Finale contro il Milan. Finale decisa nei tempi supplementari dall'esterno d'attacco Nardozi con un colpo di testa preciso che ha battuto Colzani e si è infilato all'angolino.
Ma torniamo al 28 maggio 2017, data da cui sono passati poco più di 5 anni. Nel giorno dell'addio Francesco Totti consegna la fascia da capitano a Mattia Almaviva che gioca nei pulcini della Roma ed è tra i capitani più piccoli della società giallorossa. Non un'investitura per mettere pressione a un bambino, non un passaggio da consegne. Per esempio, sarebbe potuto toccare all'oggi capitano dei 2007 e promettente Di Nunzio, ma a quel tempo il suo gruppo era fuori per un torneo a Bergamo
Da quel giorno Mattia Almaviva è cresciuto divenendo un ragazzo con tanto talento e personalità. Non ci sono similitudini con la leggenda giallorossa che alla sua età faceva vedere già altre cose, ma non ci sono probabilmente in tutta Italia, e da anni. Con Falsini in panchina l'evoluzione del 10 non è stata lineare e semplice; Almaviva il posto ha dovuto conquistarlo anche dopo diverse panchine.
Ha conquistato anche una posizione inedita, quella di falso nove, ruolo in cui ha operato anche nella Finale Scudetto U16 contro il Milan. Le due reti contro l'Inter agli Ottavi di Finale Playoff, le prestazioni contro la Lazio nei Quarti e ancora il gol contro la Juventus in Semifinale hanno chiuso reso giugno un mese indimenticabile. La stagione di Almaviva si è chiusa in crescendo, così come quella della Roma di Falsini che ha festeggiato il massimo successo Nazionale contro il Milan, al termine di un percorso complicatissimo.
Il successo e la 10 con l'Under 16 non accelerano (ed è giustissimo così) il percorso di Almaviva, che spicca nella rosa della Roma, ma insieme tanti altri, e ha ancora un paio d'anni per crescere in serneità e senza fretta tra U17 e Primavera, prima di provare il salto tra i professionisti.
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