Allegri svela un ritorno tra i convocati della Juve e non dà certezze su Chiesa

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Omar Vega/GettyImages
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La ventiquattresima giornata di Serie A terminerà con il posticipo del martedì tra Juventus e Torino. I bianconeri cercheranno di continuare la striscia di risultati utili consecutivi tra campionato e coppa, mentre i granata proveranno a espugnare un campo prestigioso quanto ostico. Alla vigilia della sfida ha parlato Massimiliano Allegri: il tecnico della Vecchia Signora - in conferenza stampa - parla della condizione di alcune pedine, oltre a soffermarsi sul prossimo avversario e tornare anche sulla penalizzazione in classifica. Ecco quanto affermato.

Su Enrico Zambruno: "Iniziamo da un'altra cosa: domani è l'ultima telecronaca di Enrico Zambruno, dopo 14 anni di telecronache. In bocca al lupo per la nuova avventura. Grazie di tutto", riporta IlBianconero.com

Sul derby: "Sempre la stracittadina, importante per noi e per loro. Per noi soprattutto. Dobbiamo continuare la scalata, il Bologna ha battuto l'Inter e abbiamo il Bologna a 3 punti e bisogna cercare di riagguantarlo, provando a continuare sui punti fatti in campionato. Per ora 47. Bisogna cercare di incrementare quei punti fatti in campionato. Cammino lungo, la partita è molto complicata. Il Torino è una squadra preparata, con buone qualità Sono molto aggressivi".

Su Federico Chiesa: "Ieri ha fatto allenamento con la squadra, veniva da 6 giorni in cui aveva fatto niente i primi giorni e gli altri due a parte. Devo decidere. Difficilmente partirà dall'inizio. Comunque, ripeto, chi viene da lunga inattività va gestito. Ha giocato due partite di seguito con la Fiorentina e con il Nantes, normale che l'abbia un po' pagata ma ora sta bene".

Su Bonucci: "Leo sta molto meglio, sono contento. Già Ha ripreso confidenza col campo, tra La Spezia e la Francia. Ha passato un lungo periodo di inattività. Sta bene, ma momentaneamente domani sarà vicino a me. Già riaverlo è molto importante. Da qui alla fine abbiamo tante partite, c'è bisogno di lui ed è comunque ancora il capitano della Juventus".

Su Paul Pogba: "Che si fa, l'elenco dei morti? Mannaggia la miseria, oh. Pogba sarà convocato, sta meglio. Se ci sarà bisogno lo metteremo dentro, sicuramente non ha minutaggio altissimo, ma ha buon minutaggio". 

Paul Pogba
Paul Pogba / Nicolò Campo/GettyImages

Sul Torino: "Il Torino... le squadre Juric sono molto specifiche nel giocare. Aggrediscono molto, attaccano molto, danno molta pressione. Diventano partite di grande intensità, dobbiamo essere bravi a calarsi in queste partite, a calarsi nella realtà della partita. Se pensiamo di giocare in punta di piedi, rischiamo di prenderle. Dobbiamo capire l'importanza della partita- La nostra forza dev'essere quella dei piccoli obiettivi. Domani dobbiamo cercare di raggiungere il Bologna, Torino permettendo".

Su Vlahovic: "Dusan sta bene. A parte Milik, che rientrerà dopo la sosta, Kaio e Locatelli squalificato, tutti gli altri stanno bene. Poi chi ha più minutaggio, chi meno, squalificati, diffidati... ora giocando ogni tre giorni bisogna essere tutti pronti. Per quanto riguarda la partita, è sempre sporca, è complicato giocare e l'abbiamo visto con il Milan. Bisogna portare gli episodi dalla nostra parte, la cosa più importante".

Sulla squadra: "Questa partita ha il valore che deve avere. La classifica, indipendentemente da ciò che succede fuori, noi dobbiamo fare i punti per rimanere nelle prime 4. Il -15 non è roba nostra. Ora la squadra ha fatto 47 punti, togliendo i 2 con la Salernitana, che era finita... era 49, ma facciamo 47. Momentaneamente siamo nelle prime 4, con una partita in meno. Domani è difficile da giocare, la squadra, ripeto fino alla noia, in Champions ha fallito, sbagliando la qualificazione ma l'accettiamo perché può succedere. A parte Milik, torna dopo la sosta, e avevo dimenticato Miretti, a disposizione dopo il Torino quindi a Roma, tutti sono arruolabili. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare: a dire che Pogba, 315 giorni dopo l'ultima partita giocata, non convocato ma giocato, a dire che può fare il titolare della Juve ed è completamente recuperato, ce ne passa. Chiesa che è 10 mesi che non gioca e che fa una partita e mezzo e poi si ferma una settimana... averlo con continuità ci vorrà tempo e pazienza. E' la normalità. I giocatori sono esseri umani, sono ragazzi, hanno infortuni e non è che la macchina, giri la chiave e riparte, va alla stessa velocità. Bisogna farli crescere di condizione". 

Sempre su Pogba: "Con Paul ho parlato, così come con gli altri. Deve capire che è un pezzo importante di stagione per rimettersi in corsa e carreggiata. Deve avere tutti gli stimoli per fare un buon finale di stagione, per far sì che ci dia una mano".

Su Paredes: "Leandro finora ha alternato prestazioni buone a meno buone. Ha giocato molto. Ha fatto 15 presenze in campionato, un periodo in cui si è fatto male, 4 in Champions, ha giocato in Coppa Italia e due presenze in Europa League, di cui una da titolare. Importante per noi, come tutti, sono giocatori che devono dare una mano, abbiamo obiettivi da raggiungere".

Sempre su Vlahovic: "Il lavoro di sabato con Dusan, l'avete visto perché era a porte aperte, ma se non sono io è lo staff a farlo coi difensori, coi centrocampisti, con gli attaccanti, per andare a migliorare le caratteristiche dei singoli giocatori. Dusan ha tutto il tempo per migliorarsi. Da allenatore ho avuto tanti esempi nella mia carriera. Chiellini ha finito di giocare con un sinistro delizioso, voleva migliorarlo quel sinistro che tutti dicevano non fosse buono. Invece alla fine riusciva a calciare anche a 40 metri, con tranquillità, è allenamento ripetitivo". 

Sul nipote: "Mi mette sempre in guardia, vincere le partite è sempre difficile. Quando si vince è una cosa bella e va vissuta nel migliore dei modi, perché non è semplice. Il derby sarà complicato, combattuto, abbiamo grande rispetto del Torino, con organizzazione data da un bravo allenatore, di buona qualità". 

Sui punti di penalizzazione: "Superato? La squadra ha superato il -15. Ripeto: dopo Bergamo con l'Atalanta, e la reazione post Napoli, perché è successo in quella settimana lì, con l'Atalanta abbiamo avuto una reazione e col Monza un rimbalzo verso il basso. Poi la situazione si è assestata nelle difficoltà. Abbiamo ben chiare le due cose, ripeto. Abbiamo mini obiettivi: prendere il Bologna a 35, nello stesso tempo la squadra non deve perdere certezze, la squadra che ha fatto - ripeto - 47 punti e dobbiamo continuare a lavorare su quello. Come gruppo lavoro, dobbiamo cercare di arrivare alla fine della stagione avendo fatto i punti che ci consentono di arrivare nelle prime 4. Al netto delle sanzioni, di quello che è successo e succederà... non lo so! Abbiamo partite da giocare, una semifinale di Coppa Italia, campionato, gli ottavi di Europa League contro i quarti in Germania. Più andiamo avanti in Europa League e più riempiamo il calendario".