Allegri non pensa (per ora) al suo futuro e analizza la sua Juventus
Alla vigilia della sfida di campionato contro il Verona, il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ha parlato - come di consueto - in conferenza stampa per presentare il match. Queste le sue parole.
"Sicuramente aver fatto un punto in tre partite non è un bel momento. Un punto in due partite in casa. A Verona è sempre complicato. Baroni sta facendo un ottimo lavoro nelle condizioni in cui è. Ha perso a Milano al 90', a Napoli nel finale. Ha pareggiato a Monza. Serve una bella partita, un atteggiamento migliore rispetto alle ultime partite, ma anche come attenzione ai dettagli. Non sono tre risultati negativi che cambiano l'andamento della stagione. Sette anni fa era diverso. Avevamo sette punti di svantaggio ma c'era bisogno di cambiare secondo me. Ora non c'è bisogno di cambiare. Le prestazioni con Empoli e Inter non sono state brutte ma in linea con la stagione della Juventus. Migliorando le prestazioni e i singoli. Abbiamo pagato nei dettagli. Non puoi prendere gol così contro l'Udinese, come fatto a Milano. Potevamo prendere gol su una ripartenza ma i dettagli fanno la differenza, come in tutte le partite. Serve maggior attenzione nella cura dei particolari, che poi è quello che ti fa vincere o perdere le partite".
"Chiesa sta venendo da un periodo, nell'ultimo mese e mezzo alternando allenamenti e non allenamenti, partite e non partite. Dovrò valutare: ho quattro attaccanti. Milik, Yildiz e Vlahovic ci sono. Abbiamo Kean che sta lavorando e speriamo di riaverlo quanto prima. A prescindere da chi scende in campo o da chi subentrerà, l'importante è avere un atteggiamento diverso. Serve fare di più nei dettagli e nelle situazioni in cui va fatto gol".
"Sono stato fortunato ad avere squadre importanti che mi hanno regalato questi trofei. Quando chiudi dei cicli e ne apri altri. Le cose cambiano a seconda del punto di vista, dai un valore o un altro. È vero che sono tre anni che non vinciamo. C'è la Coppa Italia, non ci hanno fatto giocare la Champions League non per demeriti della squadra ma per altre problematiche. La società ha chiesto determinate cose e le stiamo portando avanti con i nuovi dirigenti. Al netto di ciò la Juventus dal 2011 non è mai rimasta fuori dalla Champions League, parlando di risultati sportivi. Sembra roba da poco quando ristrutturi. Ci sono state anche squadre con 6-7 anni senza Champions League. Non è scontato. La Juventus era abituata a vincere trofei e quando non vinci è frustrante ma devi fare qualcosa in più per tornare a vincere e ci sono pure gli avversari. Ma si è sempre garantita la Champions, che è un buon obiettivo. Al momento non ci siamo ancora, mancano tanti punti, bisogna tornare a farne".
"Facciamo un passo alla volta, è giusto così. Cerchiamo di finire l'annata cercando di fare il massimo, facendo tesoro di quanto buttato nelle ultime tre partite. Le prestazioni non sono state diverse, magari migliori delle iniziali. Abbiamo vinto diverse partite al 90', ci sono momenti in cui le cose vanno al contrario e dobbiamo essere bravi a non farle andare così. La Juventus ha una rosa con giocatori giovani, che hanno fatto esperienza di partite importanti, vedi Milano dove abbiamo giocato per il primo posto".
"Sul mio futuro ho sempre detto e lo ripeto che ho ancora un anno di contratto e stiamo lavorando bene quest'anno. Arriviamo in fondo nelle migliori condizioni. Quando le cose vanno bene nella fase difensiva c'è un abbassamento di tensione. Responsabilità di tutti, ma io per primo. Magari non sono riuscito a tenerla alta. Le strigliate in questo momento non servono. Un conto è il risultato e un altro è la prestazione. Non sono amante dei numeri, la nostra media è 5. Con l'Udinese 6 se non sbaglio. Non è che la prestazione è stata peggiore. Il risultato condiziona il giudizio come è sempre stato. Noi che siamo dentro bisogna analizzare la prestazione, non serve farsi travolgere dagli eventi. Con l'Udinese abbiamo fatto una buona prestazione. Nel dettaglio della palla inattiva c'è stato un errore e siamo stati puniti. In un altro momento la palla sarebbe andata fuori".
"Più giocatori offensivi, più giocatori di qualità e meglio è. Poi però c'è l'equilibrio di squadra, il calcio non è una equazione. Altrimenti sarebbe tutto facile. Capisco che questi discorsi vanno bene, poi c'è da metterli in campo. L'importante è avere giocatori come Chiesa, Yildiz e gli altri. Tutti insieme bisogna riprendere già da domani, partita molto faticosa, serve più attenzione. In questi momenti più parliamo e meno facciamo. Fare risultato è importante e arriviamo da un periodo negativo. Analizzate le ultime partite dicendo queste cose qui: mettere più attenzione nei particolari. Ottime qualità tecniche. Ma se non ci mettiamo al pari degli altri facciamo più fatica".
"Alcaraz è un ragazzo bravo, sta crescendo e ha capacità di apprendimento molto veloce. Lunedì contro l'Udinese non l'ho fatto entrare perché c'era bisogno di altri in campo ma sono contento di quanto sta facendo. Djalò invece viene da un infortunio, ha ripreso a lavorare bene con la squadra e magari avrà una chance"
"Non so dove allenerà Conte. È un grande allenatore e ha fatto ottime cose ovunque sia andato. Prima di pensare a queste cose però per noi è importante arrivare nel migliore dei modi a Verona. Poi arrivare in fondo alla stagione cercando di qualificarci in Champions League. Poi la semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. Ci sono tre mesi da vivere con entusiasmo e passione".