Allegri-Juve, una questione di progetto o solo economica?

Allegri e la dirigenza
Allegri e la dirigenza / MARCO BERTORELLO/GettyImages
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Settembre non è stato finora un mese positivo per Massimiliano Allegri e la sua Juventus. 0 vittorie in 4 partite per i bianconeri. Il pareggio (che sarebbe stata una vittoria con tutte le immagini a disposizione del Var) contro la Salernitana, quello esterno al Franchi contro la Fiorentina e le due sconfitte nel girone di Champions League contro PSG e Benfica, evento che non era mai capitato nella storia della Juventus.

Un dato storico che certamente non rincuora i tifosi juventini dopo un'estate turbolenta. La Juventus sta attraversando un periodo difficile, è innegabile, ma la cosa che spaventa i sostenitori bianconeri è il non riuscire a vedere un percorso ben delineato da seguire. La squadra di Allegri non è costante, offre spezzoni estremamente positivi a cui c'è il desiderio di aggrapparsi per provare a uscire da una crisi forse inaspettata dopo un mercato così importante; subito dopo però arrivano black-out prolungati nel tempo, la squadra si schiaccia e non riesce a reagire.

A metà settembre la qualificazione in Champions League potrebbe essere già compromessa (con 12 punti a disposizione tutto dipende ancora dalla Juventus, ma sarebbe quasi un miracolo vista la situazione) e il ritorno alla lotta Scudetto potrebbe essere ritardato di un'altra stagione. I motivi sono tanti: dalla difficoltà con gli infortuni, a un mercato poco equilibrato per reparti, fino al ridimensionamento di un tecnico che ha scritto la storia dei bianconeri e della Serie A, ma che adesso appare in estrema difficoltà.

Paul Pogba
Juventus v Juventus B - Pre-Season Friendly / Jonathan Moscrop/GettyImages

Di prestazioni convincenti fino in fondo non ne abbiamo vista nessuna. La migliore resta quella di un'ora contro la Roma di Mourinho, ma anche in quel caso la fragilità dei torinesi ha premiato gli avversari. L'approccio positivo contro Fiorentina e Benfica è durato troppo poco e, ancora una volta Allegri ha lasciato in trasferta punti preziosi. I secondi tempi di rabbia contro il PSG e soprattutto la Salernitana offrono spunti per parlare di una squadra che apparentemente sembra in grado di reagire, ma che è scostante e ha perso i riferimenti ai quali erano abituati i propri tifosi.

Se pensiamo all'ultima Juventus di Massimiliano Allegri, risalente alla stagione 2018-19, sono rimasti in pochi. I due portieri, una retroguardia senza più Chiellini e con Bonucci, Cuadrado, Alex Sandro e De Sciglio invecchiati di 4 anni, e per il reparto offensivo il solo Moise Kean. La Juventus, come accade a tutti, sta chiudendo un ciclo e provando ad aprirne un altro con nuovi importanti calciatori.

Gleison Bremer, Dusan Vlahovic
Juventus v Salernitana - Serie A / Jonathan Moscrop/GettyImages

Gli investimenti negli ultimi due anni non sono mancati ed è per questo che, giunti alla metà di settembre con 2 sole vittorie nelle prime 8 ufficiali, ci si domanda se tra la dirigenza juventina e Massimiliano Allegri ci sia completa sintonia. Il mercato ha portato via De Ligt, Dybala, Bernardeschi, Chiellini, e tanti esuberi come Mandragora, Arthur e Zakaria; i sostituti sono arrivati e anche di grande qualità, ma qualcosa è venuto a mancare.

La Juventus non ha realmente rinforzato il pacchetto difensivo puntando ancora su Bonucci e Rugani, e la sorpresa Gatti da affiancare al nuovo arrivato Bremer, e non operando sulle fasce. Allegri è stato "costretto" nella metà delle occasioni a posizionare Danilo al centro della difesa. Poi il problema infortuni: se Chiesa era l'unico lungodegente da attendere, a lui in poco tempo si sono aggiunti Paul Pogba, Szczesny e Angel Di Maria, in un continuo dentro-fuori dall'infermeria.

La Juventus finale non è certo questa, ed è sicuramente affrettato dare giudizi. A metà settembre però è indubbio che i bianconeri hanno già bisogno di una svolta per provare a rimettere sul binario giusto la stagione. Serve interiorizzare le parole del tecnico toscano nel postpartita di Champions con il Benfica: "L'unica cosa da fare è lavorare" e preparare ogni gara nei minimi dettagli. Lavorare per fare quello scatto in più e restituire alla Juventus lo status perso negli ultimi due anni.

#AllegriOut?

Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved, Massimiliano Allegri, Federico Cherubini
(L-R) Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved, Massimiliano... / Nicolò Campo/GettyImages

Al momento no, e il tecnico stesso ha comunicato di non sentirsi a rischio dopo la seconda sconfitta in Champions League: "Non mi sento a rischio. Questi momenti fanno parte del calcio e bisogna accettarli". Tuttavia il consenso non è unanime a favore di Max Allegri, tecnico tanto rimpianto da molti tifosi juventini nel biennio Sarri-Pirlo. Ad oggi forse la bilancia pende più dalla parte dell'AllegriOut.

Come si sia arrivato a questo in così breve tempo è dovuto all'abitudine alle posizioni di vertice del tifoso della Juventus. Dopo due stagioni di assenza dalla lotta Sudetto e i colpi Vlahovic, Bremer, Paredes, Di Maria, Pogba, Kostic, Milik e, Massimiliano Allegri, in molti si aspettavano che i bianconeri potessero giocarsi il campionato già nella stagione del Mondiale (e non è chiaramente ancora escluso); a questo punto invece i pensieri sono ben altri. Uno diffuso è quello dell'eventuale esonero dell'allenatore toscano. La Juventus potrebbe permetterselo?

La battuta della discordia

A rispondere ci ha pensato Maurizio Arrivabene, amministratore delegato del club. In risposta a un tifoso evidentemente sostenitore dell'hashtag #AllegriOut, ha detto: "Poi lo paghi tu l'altro che viene?".

Questo poi il chiarimento dell'amminstratore delegato ai microfoni di Amazon Prime: "Chiariamo questa storia della battuta: bisogna sempre inserire le cose nel contesto appropriato, cioè l'uscita da un ristorante, un tifoso che urla 'se non vincete cacciate Allegri', mi è venuta la prima battuta che avevo in testa, quindi creare un caso su una cosa del genere, dopo che tra l'altro c'è stata la risata generale di tutti quanti,mi sembra un po' grottesco. Prendiamo il calcio con leggerezza, ogni tanto prendersi un Valium e darsi una calmata, e farsi magari anche una risata"

Massimiliano Allegri guadagnerà 9 milioni di euro fino al 2025, in base al quadriennale firmato al suo ritorno in bianconero. Cosa accadrà se i bianconeri non riusciranno a reagire in fretta? La dirigenza accetterà un ridimensionamento del club o prenderà provvedimenti sulla guida tecnica a stagione in corso?