Allegri individua tre tecnici della Juventus ai quali si è ispirato
C'era ovviamente anche Massimiliano Allegri ieri sera al "Together: a Black and White Show", l'evento con cui la Juventus ha celebrato i 100 anni di presidenza della famiglia Agnelli. Il tecnico si è goduto la serata, con tanto di partita tra vecchie glorie, da spettatore ma non si è sottratto dal rilasciare alcuni apprezzamenti sulla storia del club bianconero e sulle sue leggende:
Sull'evento: "Incontrare chi ha fatto la storia della Juve è un'emozione e uno stimolo per vincere ancora. Qui la pressione è il bello quotidiano e la molla per ottenere altri successi".
Su Marcello Lippi e gli altri grandi allenatori bianconeri: "Significa tanto, è sempre stato un punto di riferimento. È stato un allenatore pratico e vincente, così come Capello e Trapattoni. Per me è stata una giornata bellissima. Ho rivisto anche i miei ex giocatori, che mi hanno regalato tante vittorie. All'interno della Juventus ci sono tante leggende, uno tra tutte è Gianluca Pessotto, che viene ricordato poco ma con cui lavoro tutti i giorni".
Sulle leggende bianconere: "Platini, quando ero bambino era un punto di riferimento. Ma anche Zidane. Sono contento di aver avuto la fortuna di allenare tanti campioni che mi hanno regalato più gioie che dolori".
Anche lei ha contribuito a fare la storia di questo club: "Sono contento e orgoglioso di fare questa storia. Fino a ieri non sapevo quanti derby avevo vinto, me l'hanno detto, ora ho ancora tanta voglia di dare e cercare di vincere. Non è una cosa facile".
Sulla responsabilità di vincere altri trofei: "Quando si lavora alla Juventus bisogna vivere sotto pressione con grande responsabilità: è questo bisogna fare per ottenere grandi successi. In un club come la Juventus la pressione ti stimola per ottenere grandi successi. La Juve deve sempre vincere, bisogna sempre lavorare per ottenere risultati. Lo stiamo facendo con una squadra di giocatori giovani che ha un futuro davanti".