Allegri: "Il ritiro non è punitivo. Kean? In attacco due tra lui, Milik e Vlahovic"

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Stefano Guidi/GettyImages
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Non è tranquilla la vigilia che la Juventus sta vivendo prima della tanto attesa sfida con il Torino. Nel derby della Mole i bianconeri sono infatti chiamati a dare un segnale di ripresa dopo gli ultimi risultati deludenti culminati nella sconfitta in Champions contro il Maccabi Haifa. A poche ore dall'incontro, Massimiliano Allegri ha preso parte alla consueta conferenza stampa di rito per esprimere la sua opinione sullo stato di forma della Juve:

Reazione post-Maccabi:
"Il derby è una partita molto sentita da parte di tutti, partita difficile. Il Toro è una squadra che aggredisce e dà intensità. Bisogna fare una partita in cui stare attenti, restare corti, lavorare di squadra per cercare di ottenere un lavoro positivo".

Sul ritiro: "Con la squadra parlo tutti i giorni. Il ritiro non è una punizione, è solo un momento per restare insieme e avere più tempo. Per dare ordine, quando mancano i risultati si tende a vedere più nero di quello che è. In questo momento stare insieme, parlare, può solo fare bene. Quando siamo rientrati abbiamo parlato con la squadra, volevano andare a casa a prendere la roba e parlando abbiamo detto che ci saremmo visti il giorno dopo. La squadra non ha mai chiesto di non farlo, voci del tutto infondate".

Quali sono ora gli obiettivi della Juve? "Gli obiettivi sono sempre gli stessi, è normale che siamo in ritardo. La settimana che abbiamo sbagliato è quella da Salernitana a Monza. In campionato abbiamo tempo per recuperare, ma dobbiamo iniziare. In Champions ci penseremo dopo l'Empoli".

Turnover col Torino? "Veniamo da tante partite, c'è bisogno di rifiatare sia a livello fisico che a livello mentale. La formazione la farò in base alle condizioni fisiche e mentali. Per il resto dobbiamo solo affrontare il Torino, partita difficile è complicata"

Sul fattore fiducia:
"Il presidente in prima persona ha dato carica alla squadra e all'ambiente. Bisogna ricompattassi anche di più, c'è bisogno di tutti"

Adrien Rabiot
Juventus / Soccrates Images/GettyImages

Serve più l'esperienza dei senatori o l'incoscienza dei giovani? "Diciamo che in questo momento l'incoscienza non deve mai abbandonarci, deve fare parte dei giovani ma anche degli anziani. Bisogna tenerla per venire fuori nei momenti di difficoltà. Il campo dirà domani che partita faremo".

Come sta la Juventus? "Non è una sfida mia personale, è una sfida di tutti. Tutti insieme dobbiamo uscirne, è la realtà delle cose. La squadra ha lavorato bene due giorni, oggi pomeriggio faremo ultima rifinitura e domani andremo a giocare contro il Torino".

Serve più cattiveria? "L'approccio è stato buono per due minuti, poi dal terzo al sesto abbiamo subito quattro cross. Dobbiamo invertire la rotta, ciò che è stato non si può cambiare".

La squadra non è più compatta? "Quando ci sono questi momenti sembra che la squadra non sia compatta, io credo che invece abbiamo tanta voglia di invertire la tendenza. Non è una partita che risolve la situazione, intanto domani dovremo fare una bella prestazione come squadra".

Su Moise Kean- "Col Maccabi non ha colto l'occasione per un leggero fastidio in rifinitura, domani dovrò sceglierne due tra lui, Vlahovic e Milik".

Su Leandro Paredes: "La formazione non l'ho ancora decisa. Per Paredes posso dire che è arrivato dopo non aver giocato col Psg, si è messo a disposizione, ha fatto buone partite...Non è questione di Paredes o altri singoli, è tutta la squadra".

La forma fisica è precaria? "Una cosa che dall'inizio del campionato abbiamo sbagliato è sui gol presi, sia col Maccabi in casa che in Israele, o quelli di Firenze...tutte situazioni di contropiede subito, non è questione fisica ma di attenzione. Quando facciamo la fase offensiva, chi non partecipa deve curare quella difensiva".


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