Allegri e la Juventus continuano insieme: è giusto così?

Udinese Calcio v Juventus - Serie A
Udinese Calcio v Juventus - Serie A / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Dopo tutto il rumore dei giorni scorsi, nomi che venivano snocciolati come fossero certezze e le quotazioni sempre più basse dell’attuale guida tecnica, Massimiliano Allegri dovrebbe restare l’allenatore della Juventus per la prossima stagione. La società sembra orientata su questa scelta per continuare un percorso iniziato (o meglio, riiniziato) ormai due anni fa e che nel frattempo ha prodotto la statistica pessima di zero titoli conquistati: alla luce di questo e con alcune considerazioni da fare sulla sfera economica è giusto continuare con Allegri?

Partiamo dai numeri, ma non quelli del campo, Max costerebbe alla Juve 42 milioni lordi con il contratto super remunerativo firmato durante l'era Andrea Agnelli e giunto in questa stagione alla metà della durata siglata. Con questa premessa e con una società da rifondare nei suoi ruoli chiave, gettare via una cifra così importante è chiaramente una pazzia che non ci si può permettere. Diamo ora dei meriti ad Allegri, nel momento della bufera, quando il CdA si è dimesso in blocco è stato lui a reggere il peso della squadra e addirittura è riuscito a fare compattare i ragazzi attorno a lui e ottenere una reazione sul campo da vero condottiero. A suo tempo anche Max era pronto a lasciare ma le sue dimissioni vennero rimandate al mittente.

Con le vicende extra campo che hanno focalizzato l’attenzione del calcio italiano, tenere le redini era certamente complicato e Allegri è stato in grado di farlo assumendo addirittura dei ruoli che in realtà non gli competevano. Se la società deve qualcosa a Max è la riconoscenza, ma non di quanto fatto nei gloriosi tempi andati con scudetti e trofei; ma per aver tenuto la barca nel momento della tempesta. Tra punti tolti, ridati e poi tolti ancora, una qualificazione alle coppe europee (Conference League) che ancora non si sa se verrà confermata, il capitano è sempre stato a bordo cercando di ributtare fuori l’acqua imbarcata.

Sia chiaro, le due stagioni senza trofei e con una partenza a rilento in questo campionato a cui si aggiunge una Champions League molto deludente, resteranno sempre dei punti estremamente negativi e da cui si dovrà ripartire per non commettere gli stessi errori. Nel rovescio positivo della medaglia figurano i tanti giovani che hanno avuto spazio e che fanno sperare in un futuro radioso e sostenibile, seppure siano stati lanciati per necessità all’inizio e per scelta vera e propria dopo, ad Allegri va il merito di averlo fatto con coraggio e con una gestione abilissima in questo (come è sempre stato capace di fare). La linea della continuità serve alla Juventus come ossigeno puro, in tempi in cui il nome del direttore sportivo circola ma senza concretezza, la dirigenza è fatta da tecnici che devono avere un occhio di riguardo più per i conti che per il resto, avere la certezza di un allenatore in panchina con molta esperienza e che sia anche portato per natura all’aziendalismo è un bene.

In attesa del nuovo DS, che sia Giuntoli, Massara o qualche nome che ancora non conosciamo, serve la continuità di progetto che, pur non essendo stato remunerativo in termini di trofei, ha rappresentato la sola certezza per la squadra. Se un allenatore ha al suo attivo una bacheca fatta di scudetti e coppe certamente non può aver dimenticato come si faccia, questa è una rosa diversa rispetto a quella del passato e necessita di tempo per crescere e raccogliere i frutti del lavoro, ma ad oggi, la conferma di Massimiliano Allegri è l’unica scelta sensata da fare.