Allegri commenta le polemiche degli ultimi giorni e parla delle condizioni di Pogba

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Giornata di vigilia in casa Juventus. Domani i bianconeri andranno in scena al Dall'Ara per cercare la vittoria contro il Bologna e spazzar via tutte le critiche arrivate dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia e le tre sconfitte di fila in campionato. Poco fa Massimiliano Allegri ha introdotto la sfida con i felsinei nella conferenza stampa di rito.

Che Juve vuol vedere a Bologna?
“Veniamo da un periodo negativo, abbiamo perso 5 delle ultime 6 partite. Domani possiamo invertire la rotta contro un Bologna che sta facendo delle ottime cose, Thiago Motta sta facendo un bel lavoro”.

Avete avuto un confronto in questi giorni?
“La cosa da fare in questi momenti è una: stare zitti e lavorare. Ci sono 35 giorni importanti davanti a noi e non c’è altra scelta. Nel calcio quando non vinci sei dalla parte del torto e quando vinci dalla ragione. Dobbiamo reagire”.

Quanto c’è di vero in tutto quello che è stato scritto?
“Non c’è stato alcun confronto con i giocatori, quando la Juve perde vengono tirate fuori tante illazioni perché la gente ha molta fantasia. Ho sentito la conferenza di Giannis dell altro giorno, ci sono dei momenti nella vita sportiva in cui vinci meno e vanno accettati".

L'allenatore è sempre quello nel mirino in queste situazioni. Domani si può vedere qualche giovane?
"Io soprattutto, per me è un divertimento. Quando ci sarà un altro prenderete un altro di mira... Stanno tutti bene, non è questione di chi gioca. Chiesa è un giocatore straordinario che viene da un periodo di inattività, è tutto nella norma. Pogba anche, non è ancora nella condizioni ottimali, io vorrei avere il Pogba che ho allenato ma in questo momento non è così. Nella sfortuna di avere ragazzi infortunati come Pogba, Chiesa, la pubalgia di Vlahovic che ora non è che è diventato scarso, grazie al lavoro in questi dieci anni dalla Juventus, la fortuna di avere tanti giocatori come Soulé, Fagioli, Miretti, Iling che hanno fatto tante partite. Miretti ne ha 40 ed è un 2003, Fagioli 30 e l'anno scorso ne ha fatti 25 in Serie B. Non è facile giocare tante partite alla Juventus. Parlando con Buffon una volta lui mi disse che il primo anno alla Juve non ci aveva capito niente, il secondo neanche. Giocare alla Juve non è facile, la fortuna è aver trovato un patrimonio di questo tipo. Il momento più difficile è ora, non quando ci hanno tolto i punti. Non parlo solo della squadra, anche la società, dobbiamo essere tutti un blocco unico, granitico. Parlo a 360°".

Le difficoltà dell'ultimo periodo a cosa sono dovute?
"Magari ci sono delle scelte non azzeccate, per spiegare è difficile. Anche a Cagliari ho vissuto un momento così. Come successo nel 2015 piano piano abbiamo messo un pezzettino alla volta. Ora dobbiamo pensare a domani sapendo che è difficile. Dobbiamo uscirne tutti insieme".

Perché tutto questo nervosismo dopo la partita con l'Inter?
"Cos'è successo? Chi ha riportato? Noi dobbiamo pensare alla partita di domani".

Cosa deve succedere da qui alla fine perché si ritenga soddisfatto del suo biennio e la società lo confermi?
"Questo è un problema della società, non mio. Son tornato qui sapendo le problematiche che c'erano. L'anno scorso fino alla partita con l'Inter si parlava di scudetto, abbiamo perso due finali. Quest'anno son cresciuti tanti giovani. Nella vita le cose a seconda di come uno l vuole vedere e dire cambiano. Poi io non devo star qui a difendermi, non devo difendermi di niente. Vediamo come finiamo quest'anno, in questo momento qui possiamo fare ancora bene. Se non ci riusciremo qualcuno sarà più bravo di noi. Soddisfatto del quarto posto? Che domanda è, ci sono domande più intelligenti... Io non ero soddisfatto neanche dopo aver perso la finale di Champions. Io ho molto rispetto dei tifosi. Possono mettere grande onestà, grande professionalità e grande impegno. Però le difficoltà ci sono, noi dobbiamo essere un blocco granitico. Poi se a fine stagione secondo la società il lavoro non sarà stato soddisfacente la società prenderà la sua decisione. Fa parte della vita. Sarei soddisfatto se vincessi tutto. Ci sono degli obiettivi. Potrei chiederlo anche a te sei soddisfatta. Faccio come Giannis, se ti ritrovo qui l'anno prossimo hai fallito? Alla fine dell'anno una vince il campionato, una la Coppa Italia, una la Champions, una l'Europa League. Tutte le altre che non hanno vinto hanno fallito? Io credo che serva tornare a vincere una partita che è quella di domani".

Come mai sembravate addormentati contro l'Inter?
"Abbiamo avuto un approccio sbagliato, dormiente. Dovevamo essere più incisivi nella fase offensiva. L'altro giorno abbiamo avuto il 60% del possesso palla ma non abbiamo mai tirato, quindi a cosa servono i dati?".

Domani quale atteggiamento?
"Domani è molto difficile, noi dobbiamo fare i punti per arrivare tra le prime quattro nelle prossime sette. Credo che a 73 sei dentro vedendo il calendario. Dobbiamo fare la partita per l'importanza che ha contro un ottimo Bologna. Noi domani dobbiamo fare una partita di grande attenzione".