Alcuni tifosi credono che la MLS sia truccata per far vincere Messi

Un autogol goffo e un calcio di rigore alle stelle le cause scatenanti.

Leagues Cup 2023 - Quarterfinals: Charlotte FC v Inter Miami CF
Leagues Cup 2023 - Quarterfinals: Charlotte FC v Inter Miami CF / Hector Vivas/GettyImages
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Tesi strampalate e dietrologie nel mondo del calcio non sono mai mancate. Purtroppo, in rare occasioni, si sono rivelate veritiere portando a scrivere pagine nere della storia di questo sport, soprattutto in Italia. L'accusa che alcune partite vengano decise a tavolino prima resta però un evergreen, che sia attraverso favoritismi arbitrali o anche vere e proprio combine messe in atto dai giocatori stessi.

Nella contemporaneità, nello specifico oltreoceano, ci sarebbe la grande organizzazione cattiva (la MLS) che in favore dello spettacolo contribuirebbe in maniera attiva a mandare avanti nella Leagues Cup il nuovo arrivato Lionel Messi. Una sorta di complottismo nostalgico che avanza in un altro continente. Il motivo principale è l'approccio straripante di Lionel Messi negli Stati Uniti, che ha completamente cambiato il volto dell'Inter Miami segnando 8 gol in 5 partite, concluse con altrettante vittorie.

MLS rigged, scripted

È la voce di alcuni utenti di Twitter che hanno mal digerito la sfida spettacolare, aggetivo accettabile se si assiste a 8 gol e a una lotteria di rigori, tra Inter Miami e FC Dallas. Ottavi di Finale di Leagues Cup, gara secca, terminata 4-4 nei tempi regolamentari, 9-7 dopo i calci di rigore. Analizziamo tutti gli episodi discussi.

Sui primi due gol dell'Inter Miami non c'è nulla da discutere: la squadra di Beckham, oltre a Messi, ha comprato anche Jordi Alba che con due pases de la muerte (quelli visti per un decennio a Barcellona) propizia i gol prima dell'argentino e poi di Cremaschi. Il risultato è di 4-2 per Dallas nonostante l'iniziale vantaggio Miami. Cross di Lionel Messi su punizione e via alle accuse; l'autogol è oggettivamente goffo, ma Farfán, che scappa verso la porta con la postura sbagliata non può sapere che Miller, inizialmente dietro di lui, è stato bloccato da un compagno di squadra. Il difensore colpisce potente, ma non alza la traiettoria e genera un gol per Miami che riapre tutto.

Succede a dieci dal termine e cinque minuti più tardi Lionel Messi insacca un'altra punizione delle sue. Poco da dire su quella. Si va ai calci di rigore. Si parla di quello di Sergio Busquets, in cui il portiere indica il lato in cui si tufferà - forse non sanno che in Europa è stata varata una norma anti-Dibu - e soprattutto del calcio di rigore fallito in maniera eclatante da Paxton Pomykal.

Chi è Paxton Pomykal? Un centrocampista statunitense classe 1999, che ha sempre giocato con i Dallas e che di rigori, stando a quanto si può evincere da transfermarkt, non ne ha mai calciati in carriera, nemmeno in una lotteria. Soltanto 4 gol in circa 130 partite con il club e l'ultimo centro datato ormai un paio d'anni fa.

Il rigore è oggettivamente brutto, calciato con una potenza non necessaria e con una rincorsa che ricorda quella dei rugbisti che spediscono la palla ovale nell'H in occasione di un piazzato. Un penalty che si aggiunge soltanto all'archivio dei tiri dagli undici metri sbagliati in modo clamoroso.

Poi il doppio giallo non estratto contro Orlando e ancora il rigore generoso (del vantaggio di un 4-0 molto sonoro) concesso all'ex Torino Josef Martinez nei Quarti di Finale contro Charlotte. Insomma è ufficialmente iniziata la sequenza di episodi registrati e analizzati ai raggi x per supportare una tesi improbabile.

C'è poi però anche chi prova a difendere l'integrità dello sport statunitense evidenziando che, nella stessa gara contro Dallas, non viene segnalato dagli haters un clamoroso autogol del compagno di squadra di Messi Robert Taylor. Una giocata che, sicuramente, a parti inverse sarebbe comparsa per sostenere il discorso.

Lionel Messi, come accaduto a Barcellona, a Parigi (in patria), o con la Nazionale argentina, si è già preso la scena. Il fatto che però possa vincere il suo primo trofeo soltanto dopo qualche mese negli Stati Uniti e nella squadra (fino a quel momento) peggiore del paese per risultati ottenuti non piace a più di qualche tifoso.